Il trailer rilasciato a settembre del 2019 offre uno spaccato del nuovo mondo interconnesso, moderno e globale che, a quanto pare, appartiene alle organizzazioni criminali. La prima puntata della serie sarà trasmessa il 14 febbraio ed è tratta dal bestseller di Roberto Saviano, diretta da Stefano Sollima, brillante e contemporaneo nel romanzare le trame oscure del potere e del crimine in Italia (Romanzo Criminale, Gomorra, Suburra), riscuotendo molto successo all’estero.
Il romanzo di Saviano è stato molto apprezzato dalla critica in un momento in cui l´attenzione era focalizzata sulle sostanze stupefacenti in generale, sull’eroina e sulle conseguenze riconducibili ad essa, per esempio. La cocaina era avvolta in una bolla di disinformazione che la rendeva inaccessibile, relegata ad essere la sostanza consumata dalĺ’elite. Oggi non sono più i manager e gli imprenditori a consumare cocaina, il mercato è invaso da sottoprodotti, risultato di partite tagliate e allungate con sostanze chimiche, medicinali e scorie di ogni tipo. Un´operazione al ribasso che ha consentito dalla polvere bianca di diventare la sostanza preferita delle masse, entrando dalla porta principale, attraverso riviste patinate e denunce. Galeotto fu il famoso chef Gordon Ramsey che denuncio´ la pervasività della cocaina nella ristorazione, nel 2016.
“Guarda attraverso la cocaina e vedrai il mondo”. I container del porto di Gioia Tauro, in Calabria, transitano ogni giorno creando un valzer infinito, in Messico i morti camminano letteralmente per strada attendendo il loro misero compenso, negli Stati Uniti gli squali della finanza brindano al nuovo giorno. Oggi il mondo è costituito da fornitori e acquirenti, da consumatori e da venditori, il legame che li unisce è indissolubile: il profitto. Guardando attraverso la cocaina si riesce ad intravedere l´immensa varietà della società dei consumi, risaltano i legami infrangibili fra soggetti apparentemente con nulla in comune. Il consumatore abituale di cocaina è lo studente, l´impiegato, l´infermiere, il barista, il professore, l´agente assicurativo, il politico, chiunque. Tutti giocano il proprio ruolo, tutti cercano il giusto contatto affidabile nel momento del bisogno. In mezzo a questo gigantesco mercato messo in piedi negli anni 70, la ´ndrangheta è in cima alla catena alimentare, capace di surclassare i narcos Colombiani, Boliviani e Messicani, impartendo loro degli ordini precisi, lontana dalle altre mafie Italiane e da occhi indiscreti, alle quali al massimo concede una piccola fetta della torta.
Da pochi anni si parla di ´ndrangheta, le attenzioni della magistratura sono state rivolte allo stragismo di Cosa Nostra in Sicilia, proprio negli anni in cui la ´ndrangheta esplose con il business dei sequestri, molto redditizi e a basso rischio. Oggi questa holding criminale con radici in Calabria e tentacoli in tutto il mondo approda sul grande schermo, attraverso la cocaina. Non è sicuramente un caso. La cocaina è stata il mezzo utilizzato dai clan calabresi, non le armi, per acquisire il potere, il controllo, il consenso, il denaro, la supremazia. Il fine ultimo non è stato, purtroppo, ancora rivelato. Si sono presi il mondo con la cocaina, cos’altro resta? Di fronte ad un futuro incerto rimane da raccontare il passato e il presente, in cui il grigio dipinge le stanze belle quali si decidono le sorti del mondo, fino a quando la moderna società si accorgerà che è il momento di colorare il futuro. Attraverso il narcotraffico internazionale “Zero zero zero” racconterà la cruda realtà dell´Africa e dell´America Latina, fino in Calabria, negli Stati Uniti e in tutta Europa. Fornirà un quadro dettagliato di quelle che sono le nuove vie della seta, le rotte della cocaina e dei bitcoin, svelando forse il fine ultimo di quegli uomini d’onore finiti finalmente sotto la lente di ingrandimento. Il mondo, si sa, diventa sempre più piccolo e pieno, diventa necessario quindi raccontare perché, attraverso le corrette chiavi di lettura.
Antonio Bruno