La notizia arriva dall’Università dell’Oregon, uno studio condotto in Sud Africa ha riscontrato che le specie di zanzare che diffondono malattie come la malaria e il virus zika prosperano in aree con alta incidenza di attività umana molto più di quanto facciano in aree più selvagge.
La dottoressa Brianna Beechler, co-autrice dello studio pubblicato su Science rivela che attualmente non siamo in grado di indicarne con esattezza i motivi.
Il punto è che ancora sappiamo davvero poco delle singole specie di zanzare, del tipo di habitat che le fa prosperare o meno.
Eppure i dati sono innegabili, gli autori dello studio hanno esaminato l’area di un parco nazionale sudafricano (il Kruger National Park) e l’area circostante che è densamente popolata.
I risultati dello studio sulla diffusione di zanzare nella suddetta area hanno trovato che nel parco c’era una diffusione tre volte inferiore di zanzare, ma soprattutto era differente la distribuzione tra specie, all’esterno, nella zona a forte impatto antropico erano le specie di zanzare che diffondono malattie come: dengue, West Nile virus (virus del Nilo Occidentale), chikungunya, febbre gialla e virus zika a prosperare.
Attualmente non siamo in grado di attaccare in maniera mirata solo queste specie di zanzare, puntare a interventi sull’habitat è qualcosa che si sta facendo e ha dato qualche successo: ad esempio la diffusione di zanzare sterilizzate che sottraggano risorse alle altre o l’iniziativa nei Caraibi di introdurre pesci in qualsiasi specchio d’acqua nelle vicinanze di insediamenti umani (i pesci mangiano le larve delle zanzare).
Ma questi sono interventi per mitigare la popolazione di zanzare non mirati a quelle specie che diffondono epidemie.
Come ho detto non è stato accertato scientificamente perché proprio le zanzare che diffondono malattie abbiano prosperato nelle zone antropizzate, ma si possono fare alcune ipotesi: l’uso di pesticidi ad esempio, questi finiscono nelle acque e uccidono i pesci che si nutrono di larve.
Gli altri fenomeni principali osservati nell’area con attività umana sono: eutrofizzazione delle acque (si riempono di alghe perché sono piene di minerali), massiccia presenza di animali domestici ungulati, perdita di vegetazione.
Ora bisognerà capire come questi elementi agiscono sulla popolazione di zanzare e soprattutto iniziare ad approfondire suddividendo per specie.
Roberto Todini