YouTube limita video sull’aspetto fisico per gli adolescenti

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YouTube è stata recentemente al centro di discussioni per il suo impatto sulla salute mentale degli utenti adolescenti, in particolare per quanto riguarda l’autostima e la percezione del proprio corpo. La piattaforma ha annunciato un’importante svolta nella sua politica, limitando l’esposizione ripetuta a determinati tipi di contenuti che potrebbero influenzare negativamente l’immagine corporea degli adolescenti.

La nuova politica di YouTube: cosa cambia?

In risposta a crescenti preoccupazioni legate alla salute mentale dei giovani, YouTube ha dichiarato che smetterà di raccomandare ripetutamente video che idealizzano specifiche tipologie di corpo o livelli di forma fisica. La piattaforma ha riconosciuto che questi contenuti, seppur apparentemente innocui quando visionati singolarmente, possono avere un impatto negativo significativo quando visualizzati ripetutamente, soprattutto tra gli adolescenti. La decisione è stata presa dopo un consulto con il comitato consultivo di YouTube per i giovani e le famiglie, che ha evidenziato come l’esposizione continua a certi tipi di video possa portare a “convinzioni negative su se stessi”, specialmente tra i più vulnerabili.

Questo nuovo approccio, che è già stato sperimentato negli Stati Uniti, sarà ora esteso a livello globale, compresa l’Europa. I video interessati dalla restrizione includono quelli che promuovono standard di bellezza irrealistici, che idealizzano determinate caratteristiche fisiche o incoraggiano confronti dannosi tra il corpo degli spettatori e quello dei soggetti presenti nei video. Sono inclusi anche contenuti che mostrano atteggiamenti aggressivi o violenti, come le intimidazioni o i combattimenti.

L’effetto dei social media sull’immagine corporea

Diversi studi hanno dimostrato come i social media possano influenzare negativamente l’immagine che le persone hanno del proprio corpo, soprattutto tra gli adolescenti. Una revisione di 50 studi provenienti da 17 Paesi, pubblicata nel 2021, ha evidenziato come i social media possano contribuire a disturbi alimentari e a problemi di salute mentale. Questo accade perché gli utenti, specialmente i giovani, tendono a confrontarsi con gli altri, interiorizzando un’idea di magrezza o di forma fisica come ideale di bellezza. Tale meccanismo porta spesso a una forma di auto-oggettivazione, in cui il valore personale viene legato esclusivamente all’aspetto fisico.

Non tutti gli adolescenti sono influenzati allo stesso modo da questi contenuti. Le ragazze, le persone sovrappeso o coloro che già soffrono di una bassa autostima sono tra i gruppi più vulnerabili. Al contrario, chi ha una visione positiva del proprio corpo e una maggiore consapevolezza dei meccanismi sociali e mediatici tende a essere meno colpito. Tuttavia, l’esposizione ripetuta a certi tipi di contenuti crea un “ciclo di rischio auto-perpetuante”, in cui i giovani con già scarsa autostima tendono a cercare e consumare più contenuti che rafforzano tali convinzioni negative.

Uno studio del 2021 ha evidenziato come la cosiddetta comunità “Fitspiration” su YouTube, composta da influencer e creatori di contenuti legati al fitness, spesso promuova comportamenti non salutari. Questi contenuti spingono gli spettatori a perseguire ideali di perfezione fisica difficili da raggiungere, con il rischio di compromettere il benessere psicologico. Inoltre, i commenti degli spettatori su questi video tendono a rinforzare questi ideali, creando un ambiente che esalta l’immagine fisica a scapito della salute mentale.

Le altre misure di YouTube

Oltre a limitare le raccomandazioni di video potenzialmente dannosi, YouTube ha già implementato altre misure volte a proteggere gli adolescenti. Ad esempio, ha già preso provvedimenti per limitare l’accesso a contenuti relativi ai disturbi alimentari e alla violenza fisica. Un ulteriore passo in avanti è stato quello di reindirizzare gli utenti che cercano contenuti su temi delicati come il suicidio, l’autolesionismo o i disturbi alimentari verso linee telefoniche di emergenza o altre risorse di supporto.


La piattaforma ha anche collaborato con organizzazioni in diversi Paesi europei, tra cui Germania e Francia, per rafforzare le politiche di tutela degli utenti più giovani. Questi sforzi sono parte di una strategia più ampia volta a creare un ambiente digitale più sicuro per i minori e a ridurre l’esposizione a contenuti potenzialmente dannosi.

Il ruolo delle autorità di regolamentazione

L’iniziativa di YouTube arriva in un contesto di crescente pressione da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo. Diversi governi, preoccupati per l’impatto dei social media sulla salute mentale dei giovani, hanno minacciato di introdurre normative più stringenti per controllare i contenuti online. Nel Regno Unito, ad esempio, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni Ofcom ha recentemente ordinato alle aziende tecnologiche di adottare misure per impedire che i loro algoritmi raccomandino contenuti dannosi ai bambini, inclusi video legati all’autolesionismo e ai disturbi alimentari.

Anche l’Unione Europea, con l’adozione della Normativa sui servizi digitali nel 2022, ha imposto ai giganti tecnologici di limitare l’accesso dei bambini a contenuti che potrebbero danneggiare la loro salute fisica, mentale e morale. Questa normativa rappresenta un passo avanti significativo nella tutela dei minori online, spingendo le piattaforme a rivedere i propri algoritmi e a implementare misure più efficaci per la protezione dei giovani utenti.

Un futuro digitale più sicuro per gli adolescenti?

Le recenti modifiche introdotte da YouTube rappresentano un passo importante verso un ambiente digitale più sicuro per gli adolescenti. Tuttavia, la sfida di proteggere i giovani dalla crescente influenza dei social media non è ancora vinta. È necessario continuare a monitorare l’impatto delle piattaforme digitali sulla salute mentale dei giovani e implementare ulteriori misure per garantire che il loro benessere venga tutelato. YouTube e altre piattaforme dovranno collaborare con istituzioni, organizzazioni sanitarie e governi per creare spazi digitali che promuovano un’immagine corporea sana e una visione positiva di sé, riducendo al minimo i rischi di autostima eccessivamente legata all’aspetto fisico.

Vincenzo Ciervo

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