Young Signorino: il triste riassunto di un’era. Il NEO-ZOTICO

Young  Signorino

Anno domini 2018. Young Signorino conta più di 9 milioni di visualizzazioni su youtube.

Signorino, all’anagrafe: Paolo Caputo 19 anni di Cesena, è un capitan nessuno senza alcun talento e senza alcuna dote canora e meno che mai musicale che è riuscito ad emergere grazie al web.

Si autodefinisce: “il figlio di satana” nulla di nuovo, in una intervista rilasciata a Rolling Stone ha raccontato di un ricovero per overdose volontaria da farmaci, e anche qui nulla di nuovo, propone un blaterare musicale e un mugugnare vocale senza alcun senso e non è neanche provocatorio.

Allora perché ha più di 9 milioni di visualizzazioni in meno di un mese?”

La risposta la si trova in un’altra domanda: “Cosa cercano le persone nel web ?”.

Su youtube è possibile cliccare pollici in su e pollici in giù. Signorino vanta oltre 300000 pollici in giù, quasi il triplo di quelli in su. Questo significa che fondamentalmente il suo “stupro” artistico non piace, ma gli internauti in rete è proprio questo che vogliono trovare.

Un modo per sfogarsi, una ricerca ossessiva del brutto, del fenomeno facile da colpire, del pensiero opposto con il quale scontrarsi, il caso umano da brutalizzare virtualmente per il solo gusto di farlo.

Altre cose che le persone cercano in rete sono: sensazionalismo spicciolo, gentismo e le risposte che vorrebbero sentire alle loro domande.

Young Signorino è il riassunto di tutto questo degrado, ed è degno rappresentante di quella che può essere definita senza il rischio di insultare nessuno: “ERA NEO-ZOTICA



Il NEO-ZOTICO

Fino a non troppi anni fa, appena prima che le masse approdassero nei social network, per emergere serviva bravura e competenza. Oggi “emergere” è fine a se stesso, significa solo aver trovato una calamita per le visualizzazioni. Vero che le baracconate c’erano anche prima di internet, ma erano sicuramente meno e perfino l’assurdo e il demenziale mantenevano una dignità artistica.

Nel mondo 2.0 dove tutti… “proprio tutti” possono dire la loro pubblicamente e mettersi in vetrina, gli ampi confini del gusto sono stati valicati, l’amorfismo dilaga, la frustrazione viene ostentata e la rabbia gratuita è stata sdoganata trovando un suo ambiente ideale.

Young Signorino è quindi considerato un genio da alcuni, solo dio sa il perché, e viene insultato da altri soddisfacendo il bisogno di giudicare dell’utente e l’ego dello pseudo-artistoide.

Vuoto globale

Lasciandoci alle spalle il caso (forse umano) Signorino che già abbiamo nominato più del necessario, facciamo un quadro generale.

Il vuoto ideologico, il sensazionalismo e la propaganda populista hanno fatto proseliti e infettato ogni campo, dal sociale, all’arte, alla politica. Basta guardare gli esiti delle elezioni americane, italiane, la brexit in Inghilterra, l’apprezzamento della Le Pen in Francia per rendersi conto dell’andazzo occidentale.

L’innalzamento della media culturale correlata alle dinamiche del social e ad un uso scriteriato di internet ha paradossalmente provocato una discesa negli abissi dell’ignoranza inconsapevole e presuntuosa. Quella più dannosa.

L’incompetenza è quasi vista come una virtù, c’è una visione semplicistica di tutto a partire purtroppo proprio dalla politica, si attaccano le istituzioni solo perché “istituzioni”, si demonizza la medicina, la scienza, il progresso, le superstizioni si sono aggiornate e tutto ha un amaro sapore anacronistico e medievale.

Il social trasformato in anti-social: una gogna virtuale quanto pubblica alla mercé di una giuria popolare sempre vigile e attenta a puntare il dito verso chiunque, meglio se ricco, bello e famoso.

Tutto è collegato

Partire da Signorino per arrivare alla demagogia può sembrare una frittata di argomenti e invece c’è un nesso.

L’immondizia musicale…artistica, la nonpolitica populista e priva di memoria, il social interpretato come terreno di guerra, sono tutte manifestazioni tristemente collegate e consequenziali.

Questo perché ogni contesto è legato da un basso volere popolare privo di guida, e anzi, di un popolo che in barba al fallimento Bakuniano pensa ancora una volta di potersi autogestire, autoregolamentare e autocertificare.

Rispetto al passato ad esasperare tutto c’è la piattaforma virtuale, dove non c’è controllo, non c’è legge (almeno non proporzionata), dove non esiste “graduazione” e alla quale anche le istituzioni e i professionisti hanno trovato più semplice adattarsi al posto di mantenere delle distanze a tutela della loro stessa professionalità.

Adattamento non privo di conseguenze.

Si prospettano tempi sempre più pieni di niente, sempre più pieni di Young Signorino ed il il NEO-ZOTICO potrebbe diventare un mesto ricordo “felice”.

Andrea Ianez

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