Yeonmi Park: verità o menzogne?
Storia, testimonianze e discrepanze della disertrice nord coreana di “La mia lotta per la libertà”
Chi è Yeonmi Park
Yeonmi Park, nata il 4 di ottobre del 1993 a Hyesan, nella Corea del Nord, è un’attivista, disertrice e scrittrice nord-coreana divenuta famosa per aver scritto “La mia lotta per la libertà” (versione italiana di “In Order to Live”), libro in cui racconta della sua storia di vita e della sua fuga dalla Corea del Nord assieme alla madre. Yeonmi Park ci racconta anche delle condizioni povere e disumane in cui vivrebbero le classi meno agiate della popolazione nord coreana, ma anche delle ingiustizie, della violenza, delle restrizioni, delle punizioni, delle esecuzioni e in generale delle gravi violazioni dei diritti umani per mano del dittatore Kim Jong-un, leader della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) dal 17 settembre del 2011.
Nel 2007 Yeonmi Park e sua madre tentano la fuga dal confine e con molte difficoltà raggiungono la Cina, mentre nel 2009, dopo aver ricevuto l’aiuto di alcuni attivisti umanitari e di alcuni missionari cristiani, attraversano il deserto del Gobi per chiedere asilo ai diplomatici della Corea del Sud, dove quindi si trasferirono nello stesso anno.
Nel 2014 si è trasferita a New York City per continuare a scrivere la sua autobiografia e per parlare, da attivista, delle gravi violazioni dei diritti umani nella Corea del Nord: a giugno dello stesso anno Park è intervenuta al LiNK (Liberty in North Korea-tradotto come: libertà nella Corea del Nord) Summit organizzato presso l’Università Pepperdine a Malibù negli Stati Uniti. Mentre a ottobre è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più importanti dell’anno. Ha esercitato la sua attività di divulgazione anche attraverso diverse altre interviste, convegni, eventi e nel suo libro autobiografico, uscito nel 2015, dal titolo italiano La mia lotta per la libertà (titolo originale: In order to live).
Yeonmi Park: da attivista a star del lusso, con incongruenze
Yeonmi Park, tuttavia, si è spesso contraddetta, dal momento che durante le interviste spesso rispondeva diversamente alla stessa domanda e diversamente anche rispetto al libro autobiografico che ha scritto.
Leggiamo, da Wikipedia:
“Park Yeon-mi si è più volte contraddetta narrando la sua storia:
In alcune interviste ha raccontato che fuggì in Cina per ritrovare la sorella Eun-mi con entrambi in genitori corrompendo le guardie di frontiera, mentre in altre ha affermato di aver attraversato il confine sola con la madre, la quale sarebbe stata poi violentata dai trafficanti di esseri umani, mentre il padre le avrebbe raggiunte più tardi; inoltre, secondo l’intervista al Daily Beast all’epoca avrebbe avuto 14 anni, mentre stando al Vice lei avrebbe avuto 13 anni.
Ha affermato alla SBS di aver attraversato il fiume Tumen mentre in una conferenza in Corea del Sud dice di aver attraversato lo Yalu.
Ospiti allo show televisivo sudcoreano Now On My Way to Meet You la madre di Park Yeon-mi, il presentatore Nam Hee-seok, gli altri ospiti e Park stessa affermano che la ragazza, quando gli altri disertori parlavano della crisi degli anni ’90 in Corea del Nord, pensava che stessero mentendo, perché non aveva vissuto gli effetti di tale crisi; tuttavia in numerose interviste racconta i terribili momenti vissuti in quel periodo, costretta a mangiare cortecce, libellule e rane per sfamarsi. Le due testimonianze possono comunque non essere in contraddizione, la Nord-Corea vive una continua situazione di carestia, particolarmente dura durante la crisi del 90′ con la razione di riso giornaliera ridotta a solo 128 grammi cadauno.
In un’intervista radiofonica alla BBC, Park afferma che dopo l’arresto del padre e della madre, Park andò a vivere con la zia mentre la sorella Eun-mi con lo zio; tuttavia numerose volte ha affermato di essere rimasta sola con la sorella.
Raccontando la fucilazione della madre di un amico per aver visto un film occidentale si è contraddetta numerose volte. Stando a un’intervista con Jenny Brockie all’epoca aveva undici anni, nove stando all’Independent, al The Guardian e al suo discorso al summit di One Young World di Dublino. Stando all’intervista al The Guardian e quella con Jenny Brockie l’esecuzione sarebbe avvenuta in uno stadio mentre in una strada secondo la versione fornita all’Independent. In alcune interviste ha affermato che il film incriminato era una pellicola hollywoodiana, in altre che fosse un film di James Bond e in altre ancora film sudcoreani. In particolar modo, durante un’intervista per l’Indipendente, la giornalista Nicola Anderson, confusa, chiese se la pellicola fosse un film sudcoreano e Park la corresse, affermando che era un film di Hollywood, James Bond.
Secondo alcune interviste, Park avrebbe seppellito il padre su delle montagne mentre secondo altre lo avrebbero cremato. Una versione riportata alla comunità nord-coreana consiste nella cremazione del padre con l’aiuto di parenti successivamente da lei stessa disperse in montagna.
Stando ad alcune sue dichiarazioni, suo padre fu arrestato nel 2001, nel 2002 o nel 2004; anche il periodo della sua detenzione è cambiato nelle varie interviste, passando da 3 anni, a 5, a 10 a 17-18. Stesse incongruenze sul periodo di carcere della madre, lei e la figlia hanno parlato di tre anni, due anni, un anno, sei mesi.
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In un’intervista rilasciata al The Daily Beast Park Yeon-mi ha parlato della traumatica esperienza in un centro di detenzione a Ulan Bator, dove la avrebbero spogliata, tuttavia secondo i professori Yu Shin-eun e Kim Hyun-ah, volontari sudcoreani in centri di detenzione per disertori nordcoreani in Mongolia, il paese non è molto duro con i disertori nordcoreani e non avevano mai sentito parlare di disertori spogliati tutti i giorni.
Hyeon-mi ha affermato che in Corea del Nord non ci sono biblioteche mentre, al contrario, sono presenti nel Paese, consultabili anche online. Queste contengono comunque solo testi accuratamente selezionati dal regime. Ha affermato inoltre che non vi è internet, fatto non del tutto vero dato che è presente una rete intranet statale chiamata Kwangmyong; Aram Pan, fotografo e blogger di Singapore che ha avviato il progetto “DPRK 360°” da il cui obiettivo quello di narrare la realtà nordcoreana con occhi differenti rispetto a quelli della propaganda occidentale, ha condiviso sulla sua pagina Facebook alcuni siti web nordcoreani visitabili anche all’esterno del Paese. Anche in questo caso va fatto notare che date le condizioni economiche del paese questo rimane un privilegio riservato alle sole elite della società, inoltre anche in questo caso l’informazione è selezionata e di regime.
Il canale nordcoreano Urimanzokkiri ha eseguito un breve documentario con interviste a parenti e conoscenti di Park Yeon-mi, in cui affermano che la ragazza ha mentito sotto vari aspetti. La zia afferma che Park Yeon-mi sin da bambina sognava di diventare ricca, dicendo che una volta disse a sua madre che se mai si sarebbe sposata non sarebbe stato con uno qualunque ma con un milionario. Va fatto notare a tale riguardo che spesso le famiglie dei disertori sono punite con la pena capitale, dunque si può argomentare che i familiari di Park abbiano fatto tali dichiarazioni su impulso del regime.
Per quanto riguarda la mancanza di libri, l’insegnante Stewart Lone, il quale ha insegnato per due anni a Pyongyang, ha scritto nel suo libro Lezioni da Pyongyang: La Corea del Nord vista da un insegnante che i libri occidentali sono frequenti in Corea del Nord e usati anche come materiale didattico, citando come esempio Sherlock Holmes, TinTin e le opere di Edgar Allan Poe.
Nel vertice di Dublino afferma che le storie di amore sono sconosciute nel suo paese natio, tuttavia sono numerosi i film d’amore prodotti in RPDC anche dal Caro Leader Kim Jong-il, tra i quali la serie televisiva Nation and Destiny, Traces of Life, Ask Yourself, A Broad Bellflower, e Girls from My Hometown, tra le love story straniere accessibili nel paese l’imprenditore svizzero Felix Abt, vissuto in Corea per sette anni, cita Via col vento e Titanic, mentre Stewart Lone nel suo libro cita una serie TV poliziesca statunitense, King Kong, Mr. Bean e afferma che nemmeno I Simpson sono sconosciuti Tra libri e film citati come illegali vi sono Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, Titanic e Romeo e Giulietta, questi restano diffusi sul mercato nero della Repubblica Popolare Democratica di Corea.”
Tuttavia vi sono anche altre critiche che sono state mosse a Yeonmi Park. Leggiamo, sempre dalla stessa pagina di Wikipedia:
”Alejandro Cao de Benós, presidente della KFA, ha accusato Park Yeon-mi di guadagnare da 15.000 a 30.000 euro per raccontare bugie. Questi rimane una figura controversa, accusato nel 2020 di avere violato le sanzioni ONU verso la Nord Corea.
Marry Ann Jolley, ha fatto notare che il sito ufficiale di Park Yeon-mi, Yeonmi Park Foundation website, conteneva un pulsante PayPal per le donazioni, senza tuttavia spiegare a chi sarebbero andati i soldi; poco tempo dopo il sito web fu chiuso.
L’ex ambasciatore e disertore nordcoreano Thae Yong-ho afferma che i film sudcoreani, contrabbandati in Corea del Nord, siano ormai popolari fra la gente. Ragione per cui che si arrivi alla pena di morte è improbabile, tale possibilità non è comunque da escludere dal momento che le lunghe prigionie previste come conseguenza da 3 a 7 anni possono avere tale esito.”
Si possono trovare maggiori informazioni circa le incongruenze delle interviste e del libro di Yeonmi Park anche sull’articolo scritto da The Diplomat .
Yeonmi Park si difende solitamente dicendo che vi sono degli errori di traduzione o che non riesce a usare le parole corrette quando parla in Inglese a causa del suo livello linguistico(in Inglese) visto che asserisce di aver imparato l’Inglese solo negli ultimi anni; tuttavia a volte si difende affermando che le persone che la criticano sono per la maggior parte socialisti o comunisti, o comunque che propendono per l’ala sinistra della politica usando quindi quella vecchia tattica politica per cui si tende a dare la colpa alle persone del partito opposto nel caso ci fossero scandali o si venisse a conoscenza di atti disonesti, scorretti o di menzogne da parte del proprio partito.
Yeonmi Park, inoltre, negli ultimi anni ha iniziato a pubblicare foto nella sua pagina Facebook e su Instagram dove si nota il suo volto essere stato trasformato da interventi di chirurgia plastica, ma anche dove si notano dettagli della sua vita ricca, lussuosa e agiata, oltre alle sue preferenze di like alle criptovalute.
Diverse persone hanno quindi iniziato a trovare conferma del fatto che lei abbia potuto mentire, creando una narrativa alquanto diversa da quella che era stata la sua realtà, al fine di arricchirsi in modo disonesto per vivere una vita di lusso e sfarzo invece che per lavorare come attivista sociale per l’interesse dei Nord-Coreani.
Leggi la seconda parte dell’articolo qui;
la terza parte qui.
Giada Vezzosi