Yemen: la tragedia del parto e delle madri in una zona di guerra

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Nel report Yemen: Parenting in a War Zone rilasciato dall’Unicef venerdì, la situazione di madri e neonati in Yemen appare più che mai catastrofica.

Sono migliaia le storie di donne che affrontano il parto in Yemen in condizioni economiche e sanitarie precarie: povertà, impossibilità a raggiungere le strutture e scarsità di medicinali e operatori impediscono a queste donne di ricevere l’assistenza necessaria.

Come Khaizaran, morta dopo cinque ore di agonia per dissanguamento post parto.

Il marito Yahya non ha potuto fare nulla: senza mezzi di trasporto o soldi sufficienti ha visto morire la compagna tra le sue braccia nella loro abitazione.

E il dramma continua: in simili contesti, i neonati vengono allattati da donne con a carico altri bambini, ricevendo così porzioni di cibo nettamente inferiori al loro fabbisogno quotidiano.

“Decenni di sottosviluppo e anni di guerre hanno lasciato i servizi sanitari sull’orlo del collasso, inclusi servizi e strutture per madri e neonati”

afferma Henrietta Fore, Direttore Esecutivo UNICEF.

Già prima del conflitto tra i ribelli Houti e la coalizione governativa, lo Yemen era una delle regioni più povere del Medio Oriente, con tassi di mortalità materna di circa cinque decessi al giorno. L’anno scorso, lo stesso tasso è salito a 12 decessi giornalieri.

Secondo l’Unicef, in Yemen ogni due ore muoiono una donna e sei neonati.

Solo il 51% di tutte le strutture sanitarie del paese è perfettamente e totalmente funzionante e, anche in queste, personale medico e materiale sanitario scarseggiano.




Anni di guerre e carestie hanno letteralmente precluso la possibilità a molti nuclei famigliari di avere mezzi e fondi economici per recarsi presso strutture mediche, risultando così in aumento i parti in casa in condizioni igienico sanitarie non adeguate.

I servizi sanitari disponibili in Yemen vengono inoltre indirizzati per combattere l’epidemia di colera, dimezzando dunque le risorse disponili per i nuovi nati e le loro madri.

Senza una cooperazione internazionale, la situazione già sull’orlo del collasso potrebbe degenerare velocemente.

La cura prenatale e l’assistenza sanitaria qualificata al parto sono essenziali per la sopravvivenza di madri e bambini” aggiunge Henrietta Fore.

“In occasione del 30esimo anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, rinnoviamo il nostro impegno – in Yemen e nel mondo- affinché tutti i bambini possano godere dei diritti alla sanità, all’educazione, alla protezione e alla pace”.

Chiara Nobis

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