Il viaggio di Xi Jinping in Europa, il primo post Covid 19, si è sviluppato su tre tappe: dopo Parigi infatti il presidente cinese ha visitato Serbia e Ungheria, dove ha incontrato i relativi capi di stato Aleksandar Vučić e Viktor Orban. Sul tavolo diverse questioni geopolitiche ed economiche dato che entrambi i paesi est europei hanno fitte relazioni con la Cina e sono accomunati da un forte sentimento anti atlantista e filorusso.
La sensazione generale è che il leader del partito comunista cinese abbia come scopo del viaggio quello di cercare nuovi alleati per provare ad isolare l’Europa rispetto agli Stati Uniti considerati da sempre come il principale rivale. Se a Parigi il leader cinese, celebrando i sessant’anni dalla nascita dei rapporti diplomatici tra la Francia di Charles De Gaulle e la Cina di Mao Zedong, ha sottolineato il ruolo strategico e parzialmente indipendente della Francia rispetto a Bruxelles e Washington, a Belgrado Xi Jinping ha invece trovato un alleato e uno dei principali partner economici della Cina soprattutto nei Balcani.
All’interno del viaggio di Xi Jinping in Europa la tappa a Belgrado è stata programmata per il 7 maggio, 25° anniversario dell’involontario bombardamento americano sulla ambasciata cinese a Belgrado che costò la vita a tre giornalisti di Pechino. Il tragico evento del 1999 era parte dell’intervento militare della NATO contro la Serbia di Milošević messo in atto al fine di convincerlo a concludere la sanguinosa guerra etnica in Kosovo.
Durante la visita i due presidenti hanno sottolineato «l’amicizia d’acciaio» che lega i due paesi e a margine hanno firmato 29 nuovi accordi bilaterali che rafforzano una già solida collaborazione economica e commerciale che attualmente vale oltre 6 miliardi di euro ed è caratterizzata anche dalla vendita di armi da parte di Pechino verso Belgrado, e dalla partecipazione della Serbia al programma cinese «Via della Seta». I nuovi accordi siglati si occupano di numerosi settori tra cui giustizia, commercio, ambiente, tecnologia digitale e anche una collaborazione con scambi di materiale informativo fra le agenzie di stampa Tanjug e Xinhua.
A livello politico i due paesi condividono una stretta alleanza con la Russia di Putin; la Serbia infatti, pur essendo ancora formalmente candidata per l’adesione all’Unione Europea, è uno dei pochi paesi europei, assieme proprio all’Ungheria che non ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina. Sul piano geopolitico Cina e Serbia rispettano la loro reciproca integrità territoriale infatti la Cina non riconosce l’indipendenza del Kosovo e la Serbia non riconosce quella di Taiwan.
Xi Jinping in Europa: la visita ufficiale a Budapest
Ultima tappa del viaggio di Xi Jinping in Europa è stata l’Ungheria di Viktor Orban, altro paese spesso in contrasto con le politiche dell’Unione Europea e anch’esso legato a doppio filo con Mosca e Pechino.
Durante gli incontri istituzionali e in occasione del 75esimo anniversario dei legami Cina-Ungheria, i due capi di stato hanno sottolineato l’importanza del programma di sviluppo «Belt and Road» con cui la Cina intende accedere economicamente al continente europeo e che prevede la costruzione di una linea ferroviaria tra Budapest e Belgrado finanziata principalmente da Pechino. Xi Jimping ha anche annunciato di voler portare «le relazioni Cina-Ungheria a fare passi avanti e verso un livello superiore».
Le tre tappe del viaggio di Xi Jinping in Europa hanno come comuni denominatori la difesa degli interessi economici cinesi in Europa, e soprattutto nei paesi dell’est, e un sentimento anti occidentale e anti atlantista sempre più marcato.
Se la Francia per il presidente cinese può essere solo un avversario competitivo o al limite “partner strategico”, Belgrado e Budapest sono per Pechino due veri alleati politici e commerciali i quali dal punto di vista cinese, e russo, possono rappresentare strumenti per dividere politicamente l’Europa dagli Stati Uniti.