Siamo a Tijuana, in Messico, è la tarda sera tra il 20 ed il 21 marzo 2015.
Il pubblico oggi sta assistendo ad un incontro di coppia (in gergo tag team match) in cui è coinvolto il wrestler Pedro Aguayo Ramìrez (conosciuto come Perro Aguayo Jr, suo padre è la leggenda della Lucha Libre: Perro Aguayo Sr).
Il match è così composto: Perro Aguayo Jr e Manik contro il famosissimo Rey Mysterio ed Xtreme Tiger.
Nel punto più saliente dell’incontro (quello della tragedia ovviamente) Rey Mysterio esegue una presa chiamata- se non erro – Hurricanrana spedendo così Ramìrez fuori dal ring, il quale rientrerà immediatamente nel ring e verrà spedito sempre dallo stesso sulla seconda corda (posizione per la famosa 619, mossa eseguita usando lo slancio delle corde – terza e seconda corda in particolare) tramite dropkick (il famoso doppio calcio, soltanto dalla schiena).
Ma proprio a seguito di questa ultima manovra che Aguayo cadrà senza sensi appollaiato alla seconda corda. Così Mysterio vedendo il collega non collaborare per la 619, decide di non eseguirla nella sua stessa incredulità (infatti si deve sapere che il wrestling è uno sport-spettacolo, quindi gli atleti devono essere allenati perché sono comunque sportivi e stuntman professionisti, ma tuttavia non essendo sport agonistico è tutto prestabilito a favore dello spettacolo – in poche parole è un po’ come andare a teatro, solo che l’attore deve essere anche un buon atleta).
La morte ufficiale dell’atleta è stata dichiarata all’una del mattino del 21 marzo.
Secondo una prima relazione ufficiale proveniente dall’ospedale Del Prado Ramìrez sarebbe morto proprio dopo il dropkick dello stesso Rey Mysterio causante in lui un trauma cervicale alla spina dorsale.
Dopo un controllo più accurato, anche a seguito della autopsia la quale ha mostrato la rottura delle vertebre C1, 2 e 3, la causa della morte è stata poi stabilita di arresto cardiaco dovuto da ictus cervicale causato dalle stesse vertebre fratturate.
Il medico legale ha anche detto che la frattura è avvenuta con tutta probabilità in due diversi momenti dell’impatto e che l’atleta è morto quasi istantaneamente. Sempre lo stesso medico legale ha dichiarato che la mancata immediata cura (non per colpa dell’organizzazione) ed il trasporto su un pezzo di compensato (sempre organizzazione irresponsabile, poi ne vedremo i motivi) non hanno giocato affatto differenza, il luchador sarebbe morto comunque.
Ma come mai i soccorsi sono stati così spartani? Ebbene la commissione ha poi dichiarato che il medico nell’arena di trovava nel backstage, impegnato in altri due infortuni successi durante l’esibizione (piccola nota personale: alla faccia di chi dice che è tutto finto). Uno dei due precedenti infortunati aveva una lesione spinale e per questo si è deciso di lasciarlo nella barella, quindi per lo sfortunato atleta non rimaneva che il compensato per essere rimosso dal ring (come già sottolineato però, sarebbe stato tutto inutile lo stesso).
Prima dell’effettiva dichiarazione del decesso, han cercato di rianimare l’atleta per più d’un ora e lo stesso ventuno marzo il procuratore generale ha annunciato un’indagine sul contesto della morte di Ramìrez per stabilire la possibilità di eventuali accuse penali.
Aguayo il 23 marzo verrà poi sepolto a Guadalajara. A seguito dell’incidente, la Commissione dello Sport del Senato del Messico (Comisiòn de Deporte del Senado del Mèxico) ha annunciato l’iniziativa “Ley para la Seguridad del Deporte en el Paìs” (Legge per la Sicurezza dello Sport nel Paese).