WNWN: il futuro del cioccolato è cocoa-free. Grazie alla fermentazione di carrubo e orzo, l’azienda inglese mira a produrre un falso cioccolato del tutto simile all’originale ma con l’80% delle emissioni in meno.
WNWN (pronuncia “winwin“) è un’azienda ambiziosa. Nata in Inghilterra cinque anni fa, ha conosciuto una rapida espansione grazie al suo falso cioccolato. Cruelty free, sostenibile, privo di lattosio e adatto persino agli animali, il prodotto vorrebbe sostituirsi alla tradizionale pasta di cacao ed attuare una rivoluzione all’interno della filiera del cacao. Un sogno affatto irrealizzabile. L’azienda è in espansione. il falso cioccolato ha grande successo e i suoi ideatori puntano ora ad accordi con le grandi multinazionali affinchè il mercato del cacao diventi davvero sostenibile.
Il cibo degli dèi
Secondo ricostruzioni storiche, furono i Maya i primi a scoprire e successivamente coltivare il cacao. Consideravano i semi di questo frutto un bene di lusso, un dono del dio Quetzalcoatl agli uomini per alleviare le loro fatiche. Il consumo era riservato ai ceti sociali più alti: nobili, guerrieri e sacerdoti. Un bene talmente prezioso da essere utilizzato anche come moneta. Amygdala pecuniaria, ovvero “mandorla monetaria”, fu il suo primo nome, successivamente tramutato da Linneo in Theobroma cacao, “il cibo degli dèi”.
Cristoforo Colombo fu il primo europeo ad entrare in contatto con il “cibo degli dèi”, Hernàn Cortés il primo a portarlo nel continente. Apprezzato, si diffonderà rapidamente a partire dal 1528 ed è tutt’ora uno dei cibi più consumati al mondo. Research&Market stima che entro il 2025 l’industria del cacao arriverà a fatturare circa 29.5 bilioni di dollari all’anno. Attualmente il cacao viene prodotto in America latina, Africa e Asia con il 60% della produzione nelle mani dei soli Costa d’Avorio (40%) e Ghana (20%). Un mercato che non è affatto privo di lati oscuri.
Un sogno (?) chiamato cacao
Negli ultimi anni sempre più consumatori richiedono di essere adeguatamente informati circa la provenienza e i metodi di produzione di ciò che consumano. Questo è particolarmente vero per la carne, un po’ meno per il cacao. È uno dei cibi più consumati al mondo ma sappiamo poco o nulla del suo mercato. Distrattamente infiliamo la tavoletta di cioccolato nella nostra shopper in canapa ignari di quanto le buone intenzioni del dio Quetzalcoatl, nel tempo, siano state tradite. Il cacao non allevia affatto le fatiche degli uomini.
“La gente ignora quanti problemi ruotino intorno al dolcetto che decidono di concedersi a fine giornata. Cambiamento climatico; deforestazione; per non parlare del lavoro minorile e schiavile diffuso lungo tutta la filiera produttiva- soprattutto nelle zone di Ghana e Costa d’Avorio, i principali produttori di cacao mondiali”.
Sono le parole di Ahrum Pak, co-founder e CEO di WNWN, un’azienda inglese che si è posta l’obiettivo di rendere la coltivazione e produzione di cacao davvero sostenibile sia sul piano economico e sociale che su quello ambientale. Come? Eliminando il cacao stesso.
WNWN: il futuro del cioccolato è cocoa-free
Fondata in Inghilterra da Ahrum Pak e dal dottor Johnny Drain, WNWN Food Labs è una moderna azienda dolciaria che sta lavorando su quella che dichiara essere la “prima cioccolata cocoa-free” del mondo. Esistono certamente altre aziende impegnate nella lotta contro il disastroso impatto ambientale e sociale della filiera del cacao. Esse hanno spesso portato avanti campagne volte ad aumentare i salari; combattere la deforestazione; eliminare l’uso dell’olio di palma dalle preparazioni. WNWN propone qualcosa di completamente diverso: n prodotto del tutto privo di cacao, derivato dalla fermentazione di due “super-cibi”, il carrubo e l’orzo.
La formula
“Alternative ce ne sono ma sono spesso realizzate con ingredienti dal forte impatto ambientale e la cui produzione non è estranea a politiche di sfruttamento del lavoro. Una vera e propria innovazione nell’industria del cacao non c’è ancora stata” sostiene Pak.
I prodotti WNWN derivano dalla fermentazione di due “super-cibi”, il carrubo e l’orzo. Il primo è un cereale ben radicato nella tradizione culinaria inglese. Il secondo è un prodotto meno conosciuto ma che già ha fatto parlare di sé come un “salutare” sostituto del cacao, sebbene i produttori non lo abbiano mai preso davvero in considerazione. Attualmente viene coltivato in Spagna e in Italia.
“La coltivazione del carrubo è molto sostenibile, del tutto estranea alla deforestazione di cui invece la produzione di cacao è complice”.
Waim!
Il risultato è un falso cioccolato libero da caffeina e lattosio, con basso contenuto di zuccheri e una produzione di CO2 inferiore dell’80% rispetto all’originale. Un preparato che l’azienda ha utilizzato per produrre Waim! la prima barretta “cocoa-free” del mondo, ora sold out sul loro sito. Sembra infatti che in termini di sapore e consistenza il falso cacao non abbia nulla da invidiare all’originale e stia riscuotendo successo.
“Stiamo cercando di riprodurre l’intera esperienza del cioccolato” spiega Ahrum “bacche e prugne, unite con il malto d’orzo, restituiscono un sapore molto simile a quello dell’autentico cioccolato”.
Non solo. Il falso cioccolato possiede le stesse proprietà di fusione e cottura dell’originale.
WNWN: dalla vendita al consumatore al B2B
WNWN è un’azienda ambiziosa. Per quanto fino ad ora si sia limitata a produrre barrette da distribuire ai consumatori ad un prezzo identico a quello di una qualsiasi tavoletta di cioccolata britannica, Ahrum Pak guarda oltre. L’obiettivo è quello di inserirsi in un business-to-business con le grandi multinazionali del cacao. L’idea è portare i giganti del cioccolato a reinventare i propri prodotti grazie all’utilizzo del falso cioccolato al posto delle tradizionali polveri e pasta di cacao.
“Vogliamo davvero cambiare le cose” ha detto Pak “il motivo per cui vogliamo inserirci in un B2B con le multinazionali riguarda la sostenibilità della filiera intera. La tavoletta di cioccolata, infatti, è solo il risultato finale di una catena di produzione che presenta innumerevoli problemi. Dobbiamo trasformare l’industria del cioccolato dall’interno”.
Una trasformazione che si attuerà soltanto producendo falso cioccolato ma anche assicurandosi che tutti gli ingredienti coinvolti siano coltivati in modo sostenibile.
WNWN: una rivoluzione dall’interno
Un obiettivo non impossibile. Negli ultimi anni, sotto la pressione di consumatori sempre più attenti, molti giganti del cioccolato come Nestlè, Mondelez International e Harshey Company, hanno lanciato sul mercato prodotti vegani. Merce cruelty free, priva di olio di palma e grassi animali che ha contribuito ad alzare l’asticella della sostenibilità del cioccolato. Cosa accadrebbe se la stessa materia prima venisse ora sostituita con il falso cioccolato della WNWN, sostenibile sia sul piano ambientale quanto su quello sociale? Sarebbe una doppia vittoria per il pianeta e per gli umani che lo abitano.
Theobroma cacao: “il cibo degli dèi”, donato agli uomini per alleviare le loro fatiche, è cocoa-free.