Winchester House: la casa degli spiriti che ha ispirato Stephen King

Winchester House: la casa degli spiriti che ha ispirato Stephen King

Conosciuta come la casa degli spiriti, Winchester House è divenuta una vera e propria attrazione per i turisti di tutto il mondo. Situata nei pressi di San Jose, in California, la struttura era formata da: 160 stanze, 2 sale da ballo, 6 cucine, 13 bagni, 3 ascensori e 10mila vetrate predisposte su 7 piani, tutto questo per una sola persona. Quello che l’ha resa davvero singolare fu l’assurda volontà della proprietaria, Sarah Pardee Winchester, di continuare a costruire ininterrottamente per 38 anni.

L’edificio non aveva alcun senso architettonico ed al suo interno si poteva trovare ogni diavoleria: porte minuscole predisposte su enormi stanze, 52 finestre sul pavimento, una scala che finiva sul soffitto, la ricorrenza del numero 13 per tutta la casa, dai gradini al numero dei bagni, dai candelabri all’orologio che suona ogni venerdì 13 alle 13 in punto.

Insomma, Sarah era davvero una signora bizzarra, tuttavia, fu proprio a causa della sua stravaganza che la gente del paese iniziò a fantasticare sui motivi che la spingessero a continuare la costruzione, senza mai portarla a termine.

La sua storia fu costernata da innumerevoli lutti e ben presto rimase sola: perse la figlia pochi giorni dopo il parto nel 1866, il suocero nel 1880 e, quando il marito morì per tubercolosi, Sarah si ritrovò con una notevole eredità che ammontava a 20 milioni di dollari. Era diventata una delle donne più ricche al mondo, eppure la sua disperazione per le numerose perdite subite, la portarono a credere di essere perseguitata dagli spiriti.

Arrivò persino a rivolgersi ad un tale di nome Adam Coons, un medium che la convinse dell’assurda teoria della maledizione ricaduta su di lei; per liberarsene avrebbe dovuto costruire una casa che potesse ospitare tutte quelle anime inquiete e non era tutto, poiché, nel momento stesso in cui avesse smesso di ampliarla, secondo Adam, sarebbe morta.




Iniziò così la costruzione della Winchester House, un luogo che avrebbe dovuto ospitare le anime di coloro che non facevano più parte del mondo dei vivi. Secondo numerose testimonianze, i primi disegni della struttura venivano riprodotte da Sarah durante le sue solite sedute spiritiche, ovviamente questo potrebbe spiegare le innumerevoli insensatezze che circondavano l’architettura della casa.

Winchester House divenne la sua dimora e la sua dannazione, alcuni studiosi hanno potuto riscontrare dei legami con la massoneria, mentre altri, semplicemente, credevano che la proprietaria volesse soltanto sperperare tutto il patrimonio per lasciare gli eredi a mani vuote. Secondo Annalee Newitz, fondatrice di una rivista scientifica, la Winchester House non era altro che un dispetto di Sarah nei confronti del cognato William, il possessore del restante 50% dell’eredità.

Il 5 settembre del 1922, Sarah Pardee Winchester morì, la casa venne messa in vendita e lei fu seppellita all’Evergreen Cemetery di New Haven, accanto alla figlia ed il marito. Il suo testamento era diviso in 13 sezioni e firmato 13 volte e precisava come il contenuto della casa fosse destinato al nipote. 

La Winchester House finì per essere venduta all’asta,inoltre, a causa delle leggende divulgate di paese in paese, iniziò a divenire una meta per i turisti più curiosi. Persino il maestro dell’horror Stephen King ne rimase affascinato, così tanto da creare una miniserie dal nome “Rose red”, ispirata alla storia di Sarah nella sua dimora degli spiriti.

Così, la vita di una donna solitaria, toccata dai lutti e dalle dicerie del vicinato, rimane ancora oggi un mistero irrisolto e la Winchester House continua ad ospitare viaggiatori e fantasmi.

 

 

Silvia Morreale

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