Whirlpool Napoli: prevista per il 31 Ottobre la chiusura dello stabilimento della nota azienda. Incontro tra le parti previsto il 22 ottobre.
Ultimo atto di una vicenda che diventa sempre più incredibile. Nel più assordante silenzio, istituzionale e politico, di certe ci sono solo due date. La prima – che è la più importante – riguarda la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli Est, fissata per il prossimo 31 ottobre. La seconda – che in realtà si spera possa scongiurare la prima – è quella del 22 ottobre: data nella quale si svolgerà un incontro, al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), fra i vertici dell’azienda Whirlpool Emea S.p.A. e gli esponenti del governo.
Il 31 ottobre è vicino
C’è molta tensione in questi giorni e in queste ore. L’incontro tra il governo, i sindacati e Whirlpool è terribilmente vicino alla data di chiusura: una chiusura che – ad oggi – sembrerebbe confermata. Solo il 19 ottobre, infatti, la segretaria generale di Cisl, Annamaria Furlan, aveva rivolto un accorato appello al premier Giuseppe Conte e al ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Tuttavia viene da chiedere: dove sono gli altri? I partiti, le istituzioni, dove sono tutti? Non è una questione di ideologia politica, di destra o sinistra, ma di diritti. Certo, non può che stonare vistosamente il tiepido coinvolgimento dei partiti di sinistra: tuttavia anche l’interessamento di altri attori politici avrebbe comunque aiutato. Tanto più che la battaglia messa in campo da lavoratori e sindacati non è certo recente: già nel 2018 i lavoratori riuscirono ad impedire la chiusura dello stabilimento. Un provvedimento solo rinviato che, se ora venisse annullato, significherebbe comunque un arrivo al fotofinish.
Forse in pochi, fra i cittadini, si accorgerebbero della sciagura appena evitata.
Per questo motivo, il 22 ottobre sarà anche la data dello sciopero dei dipendenti Whirlpool della sede di via Argine: uno sciopero fortemente voluto dal coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm. Sono inoltre previste delle manifestazioni anche nella giornata di venerdì 23 ottobre.
Flavio Insinna e Aboubakar Soumahoro con i dipendenti Whirlpool
Aperture sono arrivate dal mondo dello spettacolo e da quello dei sindacati: di rilievo la presenza di Flavio Insinna, già attore e conduttore di Rai 1, e quella di Aboubakar Soumahoro. Se, tuttavia, la presenza a Napoli di Insinna può indurre a un positivo stupore, quella di Soumahoro non fa che confermare la statura del sindacalista. Aboubakar Soumahoro, già fondatore della Lega dei Braccianti, è notoriamente molto attivo per il riconoscimento lavorativo e sindacale dei lavoratori irregolari: prevalentemente, ma non esclusivamente, extracomunitari. In questo caso, l’impegno di Soumahoro sembra colmare la mancanza di una concreta partecipazione da parte dei principali partiti politici, sia della maggioranza, sia dell’opposizione.
In questo paese si parla spesso di patria, ma sembra essere un valore condiviso solo in occasione dei mondiali di calcio o della campagna elettorale. Fa riflettere – a tal proposito – che sia un sindacalista come Soumahoro, italo-ivoriano, a riportare l’attenzione su certi temi. E da qui la domanda: quanto influirà, in futuro, la consapevolezza dei “nuovi” italiani sul mercato del lavoro e sul Paese in generale? Tanto, si spera.
Sono a rischio i posti di lavoro di oltre 400 lavoratori Whirlpool, ma nessuno sembra farne una tragedia.
Si tratta di famiglie che, già inserite in un contesto economicamente fragile come quello di Napoli, potrebbero ben presto trovarsi in condizioni di seria difficoltà. Questo l’Italia non può permetterselo. E non può permetterlo a Whirlpool.