I Pools Water Popsicles sembrerebbero dei veri ghiaccioli alternativi, una novità dell’estate. Guardandoli con più attenzione però farebbero passare la voglia a chiunque di assaggiarli.
Questi ultimi infatti non sono dei ghiaccioli normali, bensì il frutto di un progetto che è nato da tre studenti della Taiwan University of Arts.
Hung I-Chen, Guo Yi-Hui e Cheng Yu-Ti, hanno visitato le zone acquifere più inquinate di Taiwan, andando a prelevare dei campioni d’acqua per iniziare il loro progetto.
Hanno deciso di darli la forma di veri e propri ghiaccioli, congelandoli e conservandoli grazie della resina di poliestere.
Il risultato è sorprendente! Una serie di ghiaccioli molto colorati, dove al loro interno si possono intravedere differenti elementi inquinanti. Ad esempio possiamo trovare elementi in plastica, arsenico e rifiuti di vario genere.
Per impreziosire il progetto ogni ghiacciolo è stato dotato di un suo packaging colorato, studiato per ogni acqua raccolta.
Taiwan qualche decennio fa
A partire dagli anni ottanta e novanta, l’isola di Taiwan, ha avuto un decollo industriale che gli ha portato ad avere un alto tasso d’inquinamento. In passato non si dava molta importanza al controllo degli scarichi di prodotti inquinanti nei vari corsi d’acqua. Il governò cercò di migliorare la situazione, lasciando però in secondo piano il fatto che i fertilizzanti e gli scarti delle industrie portavano ad avere un incremento di polveri sottili emesse nell’ambiente.
Nel sud-ovest dell’isola si riscontrano acque inquinate nelle falde acquifere contenenti sedimenti, fango e sabbia.
L’arte unita contro l’inquinamento
Angela Haseltine è un’altra artista che si è impegnata a promuovere e sensibilizzare le persone al avere rispetto dei mari
Lei e i volontari hanno realizzato statue utilizzando plastiche recuperate dagli oceani.
L’idea le è partita quando ha notato grandi quantità di scarti plastici sulle spiagge incontaminate dell’Oregon meridionale.
Sirene, tartarughe, polipi di plastica di scarto è quello che si può vedere nel progetto “Washed Ashore Project”.
Questa è un’altra dimostrazione come l’arte può essere un valido alleato per promuovere e sensibilizzare la popolazione ad aver cura dell’ambiente.
Elena Cremonesi