Sì perché alla prima impressione questa parola sembra il titolo di una nuova serie televisiva: “Wanderlust, i guardiani della galassia”.
E invece no, wanderlust è una parola di origine tedesca che simboleggia il desiderio di viaggiare e scoprire cose nuove.
Viaggiare è un desiderio. Lo sapevano bene Magellano e Cristoforo Colombo, Neil Armstrong e Juri Gagarin, Darwin e Amelia Earhart che, con le loro avventure, hanno donato al mondo scoperte inimmaginabili. Lo sanno bene i milioni di viaggiatori che ogni anno partono alla scoperta di qualcosa di nuovo, consapevoli che torneranno cambiati. Lo sanno tutti quelli che, almeno una volta nella vita, hanno desiderato tornare in quel posto tanto bello in cui si è stati settimane o mesi prima.
Ma tra tutti noi, chi può permettersi di dire “ho il wanderlust nel sangue”? Sì, perché secondo gli studiosi il wanderlust non è altro che il gene DRD4 – 7R.
Alcuni ritengono sia da attribuire alle popolazioni che per più tempo hanno migrato e stanno migrando tutt’ora. Altri ne fanno una questione di razza, dicendo che il nostro cervello, simile a quello delle scimmie, ha una marcia in più: è fatto per scoprire sempre cose nuove. Altri ancora ritengono che questo gene sia da attribuire a chi non ha paura di scoprire cose nuove.
Purtroppo (e oserei dire) per ora, le ricerche sottolineano che solo il 20% della popolazione mondiale è “affetta da wanderlust”. Una percentuale irrisoria che ci fa chiedere se siano davvero così pochi i successori di Colombo.
Gli studi a riguardo sono ancora in atto, poche sono le fonti che si sbilanciano sull’argomento. Il National Geographic ha finanziato una ricerca per scoprire quali sono le radici di questo nuovo gene.
Mentre è solo da alcuni anni che la parola “wanderlust” compare sul dizionario inglese Oxford come “the irresistible, uncurable desire to travel or wander“. Nel dizionario italiano ancora manca. Cosa dici Crusca, dopo “petaloso” troviamo un posticino anche per wanderlust?
Un gene che molti di noi vorrebbero avere, quindi non ci resta che scoprire se anche noi facciamo parte dell’élite del wanderlust. Ma soprattutto, andiamo a fare le valigie!
“Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”.
Federica Castellini