Wall Street e le Borse europee dopo elezioni USA

Wall Street e le Borse europee

Wall Street e le Borse europee reagiscono spesso in modo simile agli esiti elettorali degli Stati Uniti, vedendoli come un’opportunità. Sia con Donald Trump che con Joe Biden, i mercati hanno mostrato segni di crescita, ma il ritorno di Trump potrebbe fornire una spinta immediata, grazie alle sue politiche fiscali favorevoli. Tuttavia, l’Europa potrebbe affrontare sfide economiche, in particolare in termini di commercio e inflazione, che potrebbero complicare la situazione per i mercati del Vecchio Continente.


Indipendentemente dal vincitore delle elezioni, l’esito elettorale negli Stati Uniti è spesso visto come un’opportunità per Wall Street. Durante le ultime presidenze, i mercati hanno risposto positivamente sia a Trump che a Biden: tra il 2016 e il 2020 Wall Street ha registrato una crescita del 57,5% sotto Trump, e con Biden l’aumento ha toccato il 71%. Nel breve termine, i mercati hanno dimostrato una certa resilienza anche di fronte alla volatilità, ma è importante notare come la vittoria di Trump, rispetto a quella ipotetica di Kamala Harris, potrebbe portare un’ulteriore spinta immediata.

Le politiche di taglio fiscale e deregulation che Donald Trump si impegna a mantenere fino al 2027, risultano particolarmente gradite agli investitori, favorendo il rally di settori specifici e spingendo in alto i futures sugli indici S&P e Nasdaq. Le aziende medie e piccole, beneficiarie della politica “America First”, potrebbero trarre un vantaggio particolare, mentre Bitcoin e altre criptovalute rispondono positivamente alla maggiore incertezza dei mercati tradizionali.

Europa e Trump: tre sfide per il Vecchio Continente

Le prospettive per le Borse europee restano più incerte in caso di un ritorno di Trump alla Casa Bianca. La reazione negativa delle Borse europee nell’ultimo mese, a fronte di un rally di Wall Street, suggerisce una potenziale difficoltà per i listini del Vecchio Continente. I principali fattori di rischio per l’Europa sono:

  1. Tensioni commerciali e dazi: L’Europa, con economie orientate all’export come Germania e Italia, potrebbe subire un colpo in caso di inasprimento delle politiche tariffarie. Sebbene anche Kamala Harris si sarebbe mostrata rigida su questo fronte, le prospettive di Trump lasciano prevedere un maggiore rischio di escalation.
  2. Inflazione e rafforzamento del dollaro: La politica fiscale espansiva di Trump potrebbe stimolare un apprezzamento del dollaro sull’euro, con il conseguente aumento dei costi di materie prime e petrolio per l’Europa. Questo scenario contribuirebbe a una potenziale inflazione importata, influenzando negativamente l’economia europea. Le previsioni, tuttavia, non sono unanimi: alcuni analisti, come il team di UBS, prevedono che il dollaro potrebbe svalutarsi, ma la maggioranza degli economisti è incline a pensare il contrario.
  3. Incertezza sulla guerra in Ucraina: Mentre una presidenza di Kamala Harris potrebbe mantenere il sostegno all’Ucraina, la posizione di Trump è meno prevedibile. Qualsiasi cambiamento nell’approccio USA alla crisi in Ucraina potrebbe generare ulteriore instabilità, un fattore che i mercati azionari tendono a evitare.

Bitcoin e asset di rischio: una reazione positiva

Tra i diversi asset finanziari, il Bitcoin ha mostrato una reazione particolarmente entusiastica al ritorno alla presidenza di Trump, riflettendo l’interesse degli investitori verso strumenti di copertura in periodi di incertezza. Con un’economia globale che affronta sfide sul fronte inflazionistico e valutario, asset alternativi come le criptovalute potrebbero continuare a trarre vantaggio dall’instabilità economica.

L’Europa alla prova: verso una maggiore autonomia?

Infine, la domanda che si pongono molti osservatori è se la vittoria di Trump potrebbe incentivare l’Europa a percorrere un cammino di maggiore autonomia economica. Le nuove sfide commerciali e geopolitiche potrebbero spingere il Vecchio Continente a rafforzare le proprie strutture economiche indipendentemente dagli Stati Uniti. Tuttavia, resta da vedere se l’Europa sarà pronta a gestire una potenziale svolta autonoma o se, al contrario, l’impatto delle decisioni di Washington si farà sentire sui listini e sull’economia continentale.

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