Wall of Dolls a fuoco: violato il simbolo della lotta alla violenza sulle donne

Wall of Dolls.

«In questi anni tante volte le bambole sul muro che grida no alla violenza sulle donne sono state rovinate, strappate e rubate». Sono le parole della segretaria metropolitana del PD di Milano, Silvia Roggiani, riferite proprio alle bambole di quel muro, il Wall of Dolls.

L’installazione denuncia la piaga del femminicidio e rappresenta le troppe donne vittime della violenza di uomini che le hanno percosse, a volte bruciate e uccise. Ed è come se, con quel gesto ignobile, quelle donne fossero state uccise una seconda volta. Un’offesa a tutta la città, che considera quell’opera il simbolo del contrasto alla violenza di genere

Così spiega la natura del Wall of Dolls la stessa Roggiani. Il gesto ignobile cui si fa riferimento è l’incendio che ha seriamente danneggiato il muro nella notte tra domenica e lunedì.



L’opera, inaugurata nel 2014, si trova in via De Amicis a Milano. Il muro delle bambole è invece il nome della onlus collegata al Wall of Dolls. Sono state le co-fondatrici della onlus, Jo Squillo, Giusy Versace e Francesca Carollo, le prime ad esprimere un commento sul rogo.

Confidiamo non si tratti di un evento doloso, ma se così non fosse i responsabili facciano un passo avanti, chiedano scusa e si adoperino per riparare il danno. Il muro è un patrimonio di tutta la cittadinanza e il restauro avverrà in tempi rapidi perché questo luogo possa continuare a rappresentare un simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

Le tre hanno ricevuto commenti di solidarietà e condanne del gesto da molti esponenti della politica, sia di destra che di sinistra.

Cristina Tajani, Pierfrancesco Majorino, Valeria Fedeli e Mariastella Gelmini hanno condannato la distruzione di un simbolo tanto importante, auspicando una rapida ristrutturazione e proponendo il loro sostegno.

Secondo Vigili del Fuoco e Polizia Locale di Milano si tratta però di una bravata.

Pare, infatti, che tre o quattro ragazzini stessero giocando con dei petardi, ed abbiano finito per colpire involontariamente il muro. Il mistero avrebbe quindi una soluzione migliore di quanto ci si potesse aspettare. Se si fosse trattato di un gesto volontario avremmo dovuto fare i conti con un’offesa volontaria ad un simbolo importante e quindi alle vite che rappresenta, già, purtroppo, pesantemente offese, spesso da mani che avrebbero dovuto proteggerle.

Mariarosaria Clemente

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