Se ricordate il film Nightwatching in cui Martin Freeman interpretava magistralmente il grande pittore Rembrandt o l’iconico Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, di certo il nome di Peter Greenaway non vi è nuovo.
Il suo interesse per un cinema non narrativo e perlopiù architettonico e compositivo lo ha portato a creare grandi progetti multimediali e opere capitali per la concezione attuale del cinema all’infuori del mondo dei narrastorie.
Fin dal 2015, il suo interesse s’è incentrato sul grande scultore novecentesco Constantin Brancusi. Ultimamente il regista, a sua volta pittore, ha dimostrato di voler fortemente portare sullo schermo la vita di grandi artisti come il grande pittore olandese di qualche riga fa e perfino il grande regista Sergeji Eisenstein, su cui sta tuttora preparando un altro film.
Lo scultore rumeno Brancusi sarà al centro del suo film di prossima uscita, dal titolo Walking to Paris. Un titolo, un programma: la parte di vita dell’artista esplorata da Greenaway sarà infatti l’inizio della sua chiamata interiore verso l’arte, l’avventura, la Francia.
Allevato come pastore, il giovane Constantin (Michiel Huisman) cammina fino alla capitale francese da Bucaresta cavallo tra 1903 e 1904, tra avventure, opere fatte durante il cammino come tasselli di un percorso verso la realizzazione.
Il casting per il film, prodotto anche da capitale italiano, è iniziato nel 2015 e a Terni si è tenuto il casting tra ottobre e novembre, così come a Villafranca in Piemonte.
Per quanto riguarda la forma si può contare sulla forza compositiva di Greenaway ma bisognerà aspettare l’anno prossimo per vedere se il regista ha preferito l’approccio più estremo e frammentato di Goltzius and the Pelican Company o quello più cristallino, minimale ma efficace di Nightwatching.
Tuttora in lavorazione, il film, girato in Umbria, Svizzera, Romania e Francia, uscirà nei primi mesi del 2018. Non ci resta che aspettare e vedere allora che cosa ci ha preservato il regista gallese.
Antonio Canzoniere