«Si tratta di un provvedimento a favore del decoro urbano. Spesso sarebbe sufficiente una buona dose di buon senso ma, purtroppo, non sempre è così ed allora occorre intervenire con misure adeguate».
Queste le parole con cui Marco Buselli, sindaco di Volterra, ha chiarito la decisione di obbligare i proprietari dei migliori amici dell’uomo a lavare la pipì dei cani in strada. Dunque, tutti i padroni dei vari ‘Fido’ dovranno attrezzarsi e munirsi di bottigliette e/o borracce d’acqua ogniqualvolta porteranno il proprio adorato animale domestico a fare la consueta passeggiata. L’Amministrazione comunale provvederà ad approvare un’ulteriore delibera proprio in questi giorni. Ci sarà una fase iniziale di transizione e adattamento di padroni umani e amici animali, una volta conclusosi questo periodo di tolleranza, tutti i cittadini dovranno attenersi alle regole, pena il pagamento di una multa.
Lavare la pipì dei cani non è una novità
Se qualcuno pensa che imporre di lavare la pipì dei cani sia una prerogativa di Volterra, si sbaglia di grosso. Non è la prima volta che una scelta del genere viene presa da un Comune. Le “deiezioni liquide” sono state sanzionate anche altrove, già a dicembre del 2017, a Savona, la sindaca Ilaria Caprioglio aveva preso questa decisione e la multa per i trasgressori poteva ammontare fino a 500 euro. In quel caso, il provvedimento prevedeva di:
«non usufruire per l’espletamento dei bisogni corporali degli animali (deiezione e/o minzione) dei marciapiedi e del porticato» di strade e «zone pedonali» del centro storico, né di «tutti gli elementi edilizi/architettonici e di arredo urbano presenti nelle suddette aree» quali «facciate degli edifici, colonne dei portici, pali e paline, aiuole, panchine, cestini raccogli rifiuti e quant’altro presente».
Tale divieto era stato appoggiato dai commercianti che svolgono la propria attività proprio lungo le vie più centrali, ma, al tempo stesso, era stato criticato duramente da diverse associazioni animaliste che sottolineavano come non fosse possibile evitare che i cani facciano la pipì. Perciò, alcune settimane fa, il Comune di Savona ha aggiunto al suddetto regolamento che qualora
«risultasse impossibile impedire la minzione, nonostante l’attenta condotta, al proprietario che provvederà a ridurre l’impatto della deiezione liquida» non verranno addebitate multe.
Dunque, meglio armarsi di pazienza e bottigliette d’acqua pure a Savona. Così come a Sori e Chiavari (comuni in provincia di Genova) che hanno adottato misure simili. D’ora in avanti, chi porta i propri amici a quattro zampe a spasso non dovrà solo portarsi dietro gli appositi sacchetti per raccogliere le deiezioni solide, ma dovrà provvedere a lavare la pipì dei cani.
Forse a qualcuno potrà sembrare esagerato, ma non è così: non è giusto e non è neanche bello vedere le macchie lasciate dall’urina dei cani su pali della luce e cestini della spazzatura, così come è sgradevole sentirne l’odore, specie nelle stagioni più calde. Certo, i cani hanno tutto il diritto di espletare i loro bisogni, nessuno lo nega e nessuno vuole che soffrano per questo motivo, ma anche gli esseri umani hanno il diritto di vivere in città più pulite e meno maleodoranti.C’è anche chi suggerisce che dietro la scelta del Comune di Volterra potrebbero esserci i Volturi (i vampiri millenari che governano segretamente la città), può darsi: forse loro non gradiscono l’odore di pipì di cane o forse non sopportano lo scempio che troppo spesso si vede nei centri cittadini.
Carmen Morello