I giovani e il volontariato: messaggio di forza e speranza.
Mai come in questi giorni, in cui purtroppo il nostro paese è messo in ginocchio dalle calamità naturali, viene da pensare alla solidarietà, al volontariato, alla voglia di reagire tutti insieme.
Pensiamo infatti a quante persone sono impiegate tra forze dell’ordine, esercito, vigili del fuoco, a quanti volontari della croce rossa, del soccorso alpino, della Protezione Civile e via discorrendo.
I giovani e il volontariato: un connubio in crescita
Dopo la pubblicazione del bando del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, per selezionare un totale di 1.559 volontari da inviare nelle zone terremotate, l’assessore alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare della regione Umbria, Luca Barberini, ha affermato: “Saranno 322 i volontari che verranno impiegati nei quindici Comuni terremotati dell’Umbria e in quelli che ospitano temporaneamente persone sfollate a causa degli eventi sismici, attraverso progetti di Servizio civile nazionale il cui obiettivo è fornire ulteriori forme di assistenza alle popolazioni colpite dal sisma e di supporto alle amministrazioni locali coinvolte, per favorire il ritorno alla normalità”.
Da una recente analisi condotta dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, basata sui dati forniti dall’ISTAT nell’indagine dedicata agli Aspetti della vita quotidiana, è emerso che i giovani italiani continuano a fare volontariato e si impegnano di più rispetto al passato.
Prendendo in considerazione persone di età inferiore ai 35 anni, il tasso di partecipazione alle attività di volontariato è compreso tra il 10 e il 12%, in aumento rispetto ai dati precedenti, anche se inferiore a quello degli adulti.
“Pur vivendo in un mondo profondamente diverso dal passato, i giovani di oggi non sono ostili all’impegno volontario. I dati che abbiamo rielaborato dimostrano un lieve aumento dell’impegno giovanile negli ultimi anni. E dimostrano anche il forte ruolo esercitato dalle organizzazioni di volontariato nel reclutarli e accoglierli» è la dichiarazione di Alessandro Bianchini, presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione.
Con la voglia di ricostruire un paese provato, ferito, distrutto, dalla crisi, dai continui terremoti, dall’indifferenza, il Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) e la Fondazione Volontariato e Partecipazione (Fvp) proporranno la settima edizione del Festival Italiano del Volontariato.
L’evento si svolgerà è a Lucca, a Palazzo Ducale e nelle piazze del centro, da venerdì 12 a domenica 14 maggio p.v. E’ una manifestazione nazionale che solo negli ultimi 4 anni ha superato le 100.000 presenze. Nel 2016 il Festival ha raggiunto diciannovemila presenze, oltre trecento volontari, mille gli studenti partecipanti alle numerose attività, convegni e laboratori dedicati ai temi più importanti della vita civile e sociale del nostro Paese. Centinaia i volontari partecipanti alla Staffetta della Solidarietà, la marcia diventata uno dei simboli del Festival.
“I volontari e le loro organizzazioni sono i protagonisti del Festival. I protagonisti saranno ancora le organizzazioni del terzo settore: il Festival è un cantiere aperto alle proposte e iniziative di tutti coloro che vogliono farlo crescere” commenta Edoardo Patriarca, presidente del Cnv .
Numerose le associazioni di volontariato a cui rivolgersi, numerose la aree in cui operare, per cui mettere a disposizione il proprio tempo libero, le proprie competenze, la propria umanità, la voglia di aiutare i più bisognosi.
I rapporti umani che si instaurano con persone in difficoltà, con persone fino a poco prima totalmente sconosciute, rimangono per sempre. L’esperienza della condivisione della tuo operato insieme ad altri volontari è unica.
Una volta provata, è un’esperienza che lascia il segno, un punto di non ritorno.
Marta Brusoni