Dopo lo scandalo degli esperimenti sulle emissioni nocive ai danni delle scimmie e delle persone, alle quali venivano fatti respirare i gas di scarico prodotti dai motori diesel, il responsabile delle relazioni con il pubblico, Thomas Steg è stato sospeso dalla Volkswagen perché era a conoscenza dei fatti. È la prima conseguenza di un atto terrificante che ha visto vittime gli animali e cavie umane.
L’uomo lavorava presso la casa automobilistica dal 2012 e in precedenza era stato portavoce di Angela Merkel e Gerhard Schröder. Proprio lunedì scorso è emersa la notizia che il Gruppo Europeo di Ricerca sull’Ambiente e la Salute nel Settore dei Trasporti, un’organizzazione conosciuta con l’acronimo EUGT, finanziata da case automobilistiche tedesche come Volkswagen, Daimler e BMW, è al centro dello scandalo dopo la scoperta che sono stati svolti dei test sugli effetti dei fumi di scarico sulle scimmie e non solo: anche sulle persone.
I precedenti sullo scandalo
Ma facciamo un passo indietro. Giovedì della scorsa settimana è apparso un articolo sul New York Times che ha denunciato l’uso di dieci scimmie per un test dell’EUGT che era stato condotto nel 2014. Oggi l’EUGT non esiste più perché è stato sciolto l’anno scorso. Ma rimangono indelebili le conseguenze di quanto è stato fatto e le conseguenze pure per le case automobilistiche che lo hanno finanziato e che hanno dovuto prendere le distanze. Ma torniamo all’articolo del New York Times. L’esperimento era stato effettuato ad Albuquerque, in New Mexico. Questo per smentire la decisione, nel 2012, da parte dell’ONU di catalogare appunto le emissioni dei gas di scarico dei motori diesel cancerogene.
Da qui poi nel weekend sono emersi altri casi grazie alla stampa tedesca, che ha portato alla luce anche il caso di persone utilizzate per il test: 25 cavie umane, di cui 19 uomini e 6 donne, test che sono durati un mese e sono stati realizzati in un laboratorio di Aachen, in Germania.
Serena Marotta