Cosa sta succedendo in Russia? Mentre l’attenzione globale è posta sul coronavirus, zitto, zitto, il presidente Vladimir Putin sta spianando la strada per restare al potere fino al 2036.
Vladimir Putin, ormai alla presidenza del paese da più di vent’anni, è diventato l’uomo della provvidenza russa. E’ insostituibile. Tant’è che la “cremlinologia”, scienza che studiava i misteri del Cremlino in epoca sovietica, è diventata “putinologia”. Capire come abbia fatto ad acquisire tanta devozione spetta agli esperti.
Nel 2018 Putin ha ottenuto quello che sarebbe dovuto essere l’ultimo mandato presidenziale, con scadenza nel 2024. Da quando si è fatto notare nel 1999, ha sempre rivestito posizioni di potere, arrivando quasi a identificarsi con la Russia stessa. Lui prende ogni decisione, lui muove i fili della politica, lui controlla l’opinione pubblica. E’ quasi impensabile che si possa arrivare all’elezione di un nuovo presidente e evidentemente Vladimir la pensa allo stesso modo. Infatti, si sta già ampiamente preparando alle prossime elezioni. Ma andiamo per gradi.
Il parlamento russo prevede soltanto due mandati consecutivi per lo stesso candidato. Già semplicemente partendo da questo dato ci sarebbero parecchie domande da fare, ma sorvoliamo. Dal 2008 al 2012, rispettando la Costituzione, Putin fa eleggere il fedelissimo Dmitri Medvedev. Vlad diventa primo ministro e vara un emendamento ad hoc per aumentare gli anni di mandato da quattro a sei. Nel 2012, e ovviamente nel 2018, Putin viene rieletto presidente.
Una pura formalità
Ora cosa accade? Accade un bel colpo di scena! Già a gennaio il presidente Vladimir aveva varato una riforma della costituzione che gli avrebbe permesso di rispettare i mandati costituzionali, restando ugualmente al potere. Tuttavia, nella giornata di ieri, 10 marzo, dal Parlamento di Mosca arriva un’ottima notizia per Putin. Un deputato ha promosso un emendamento della costituzione che permetterebbe di azzerare il conteggio dei mandati, consentendo al presidente russo di restare in carica per altri due mandati, da più di sei anni. Dunque, facendo due calcoli, Vladimir Putin, l’immortale, resterebbe al potere fino al 2036. Alla veneranda età di 83 anni.
L’emendamento deve essere approvato dalla Duma, cosa che è praticamente scontata, per poi passare al referendum popolare il 22 aprile prima di essere approvato del tutto. Tuttavia, quando mai Putin si è preoccupato dell’opinione pubblica? Si parla sempre di un paese dove chi si oppone al presidente lo fa a suo rischio e pericolo. Dunque, facendo due calcoli, Vladimir Putin batte il dominio di Stalin 1-0. A questo punto, soltanto Pietro il Grande, il più longevo zar russo, ha governato la Russia più di Putin.
La cosa inquietante è che Putin si ritiene insostituibile. ci crede davvero, ne è pienamente convinto! Lui gioca coi nervi scoperti dell’occidente, lui contratta con l’America, lui decide di allearsi con la Turchia, lui bombarda la Siria. A nessuno dei suoi sottoposti sono lasciate decisioni. Il presidente, in vista del prossimo emendamento, si è premurato di spiegare ai deputati che il paese necessita di un potere “verticale”, aggiungendo che prima o poi non ci sarebbe stato più bisogno di personalizzare la politica. Insomma, per Vladimir Putin il liberalismo politico è obsoleto, ma questo lo aveva già detto l’anno scorso al Financial Times. Non c’è da sorprendersi.
Nello stesso emendamento è nominato Dio e il divieto di contrarre matrimoni tra persone dello stesso sesso. E’ evidente che per il presidente è obsoleta anche la libertà personale.
La Russia grande potenza?!
Sullo scacchiere internazionale la Russia fa decisamente paura. La politica di Vladimir Putin è aggressiva. Il bombardamento in Siria non ne è che una delle tante prove. (Non ci dimentichiamo della Crimea). In realtà è proprio il presidente che fa paura. E’ l’unico che abbia lasciato i tavoli delle trattative internazionali, anzi, nemmeno si è presentato alle volte. Chi è che lo contrasta? Chi può mai sbaragliare la potenza russa?! Nemmeno gli esperti in materia hanno dato una risposta soddisfacente.
Eppure, il paese dal punto di vista economico resta in secondo piano. E chi se ne importa? Putin no di certo. Corsi e ricorsi storici.
L’opposizione ha anche provato a manifestare contro la riforma, ma con la scusa del coronavirus qualsiasi assembramento è stato vietato.
Cosa ci si può aspettare da Vladimir Putin? L’attenzione internazionale è da sempre puntata sulla Russia. Effettivamente non si può non ammettere che la sua storia sia affascinante. Forse il punto è proprio questo. Putin è un uomo carismatico, un uomo che incute timore e rispetto a un tempo. Un uomo che per vent’anni ha dominato indiscusso sul Cremlino, guadagnandosi quasi il titolo di zar “moderno”. Di nuovo, corsi e ricorsi storici.
Con questi chiari di luna, mi si passi l’espressione gergale, mi assale il timore che forse Vladimir Putin potrebbe anche aver ragione e che prima o poi quella libertà politica raggiunta con tanto sforzo potrebbe crollare. La storia italiana in fondo, anche se non paragonabile a quella russa, ha conosciuto i tempi della dittatura. Il mostro del proibizionismo, dell’intolleranza e del fascismo è sempre dietro l’angolo.
Ma, come lo stesso Putin ha detto nel discorso di ieri alla Duma, “Poi Vedremo.”
Antonia Galise