Vivienne Westwood è una delle figure più controverse della moda britannica. Tutti la ricorderanno per l’irriverente aneddoto che la vide presentarsi al cospetto della regina Elisabetta II a Buckingham Palace senza la biancheria intima! Ma questa personalità molto particolare non si limita ad essere la stilista che ha inventato lo stile punk. E’ stata anche un’attivista e un’icona, e le sue esperienze di vita l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Vediamo qual è la sua storia.
La vita e la moda:
Vivienne Westwood nacque a 1941 a Tintwistle, un piccolo villaggio del Derbyshire, in Inghilterra. Nel 1958 si trasferì a Londra, dove iniziò a studiare moda e oreficeria alla Harrow School of Art. In questi anni comincia a creare dei gioielli da vendere sulle bancarelle di Portobello Road. Nel 1962 sposò Derek Westwood, da cui ebbe un figlio l’anno seguente, Benjamin. Il matrimonio durò ben poco. La Westwood intraprese una relazione con Malcolm McLaren, futuro manager dei Sex Pistols, con il quale aprì il suo primo negozio, Let it Rock, al 430 di King’s Road di Londra. Il negozio cambiò diversi nomi nel corso degli anni: da Too fast to live too young to die, a Sex fino a World’s End, conosciuto per la celebre insegna con l’orologio che gira al contrario.
Negli anni settanta la sua moda crebbe di importanza. La prima sfilata a Londra fu nel 1981, con la collezione Pirate. Gli abiti evocavano un immaginario di banditi, dandy e bucanieri. In questi anni cominciò a studiare, a perfezionare la sua tecnica, prendendo spunto dalla da tradizione inglese, dalla storia del costume del XVII e XVIII secolo, passando in rassegna varie epoche. E’ stata la prima a riproporre il corsetto e il faux-cul. Successivamente, con la collezione Savage, si ispirò anche a culture lontane, come quella dei nativi americani. Nel 1992, il suo terzo matrimonio con uno studente di moda, l’austriaco Andreas Kronthaler. Con lui ha continuato la sua carriera fino ai nostri giorni, quando la sua azienda di moda è una fra le più importanti al mondo.
L’impegno politico
Vivienne Westwood è nota anche per le campagne politiche, in particolare per i diritti degli animali e per la salvaguardia dell’ambiente. Nell’aprile del 1989 comparì sulla copertina della rivista Tatler vestita e pettinata come Margaret Thatcher, allora primo ministro del Regno Unito accompagnata dalla scritta “This woman was once a punk“, cioè “Un tempo questa donna era punk”. Nel settembre 2005 Vivienne Westwood decise di appoggiare il movimento per la difesa dei diritti civili Liberty creando delle t-shirt con il celebre slogan I AM NOT A TERRORIST, please don’t arrest me. Nel Natale 2014 regalò al primo ministro inglese David Cameron un pacco contenente amianto per protestare contro la pratica del fracking, una tecnica per estrarre il gas naturale anche da sorgenti non convenzionali. E che dire del suo video per PETA? Nuda, con solo una cuffia in testa, che invita la gente al vegetarianesimo? E’ stata persino protagonista di un documentario girato dalla modella-regista Lorna Tucker. Il film si intitola “Westwood. Punk, icona, attivista” ed è stato girato in circa quattro anni, in cui la regista ha seguito la designer in giro per il mondo fino ai ghiacci del Circolo Polare Artico, per combattere contro i cambiamenti climatici.
Lo stile punk
Il punk non è solo moda. Si tratta di un vero e proprio stile di vita basato sulla libertà di espressione e di essere sé stessi senza temere il giudizio degli altri. È tutto ciò che va oltre le etichette sociali, che sconvolge e sorprende. Nella moda, tutto ciò si traduce in un nuovo modo di vestire fatto di magliette stracciate con stampe provocatorie, reggiseni in bella vista, borchie, spille e look stravaganti, enfatizzati da colori forti, a partire dai capelli, tinti, spettinati all’insù e con grandi creste. Questo stile, inventato dalla Westwood, è stato una pietra miliare della moda britannica e non solo. Ancora oggi i suoi strascichi sono ben visibili nell’abbigliamento contemporaneo seppur ormai conformi ai nuovi gusti.
Vivienne Westwood si considera l’unica vera punk ancora in vita. E come darle torto, ripercorrendo la sua storia, comprendiamo come tutta la ribellione che traspare dalla sua moda, non è altro che un riflesso della sua emblematica personalità. Una vita ed una moda fuori dall’ordinario. D’altronde, come lei stessa ama dire in fatto di stile “Nel dubbio, meglio esagerare”.
Maria Luisa Ancona