“Non vedo il mio futuro in America”. Queste le parole di Vivian Jenna Wilson, figlia transgender di Elon Musk, scritte sui social per mostrare la propria delusione in merito all’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Il candidato repubblicano è stato favorito durante tutto il corso della sua campagna proprio dal patron di Tesla. Tra padre e figlia già da due anni non corre buon sangue proprio a causa delle ideologie di Musk che si scontrano non poco con quelle di Vivian.
Perché Vivian vuole lasciare gli Stati Uniti
Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, molti cittadini statunitensi hanno manifestato la propria amarezza in merito all’esito delle elezioni di quest’anno. Tra questi, non ha mancato di primeggiare Vivian Jenna WIlson. Vivian è la prima figlia di Elon Musk, il quale ha partecipato e contribuito alla campagna elettorale del neopresidente investendo in essa ingenti somme di denaro, sostenendo il suo candidato con fervore fino alla fine. Vivian, in un post sul social Threads, ha scritto:
«Ci penso da un po’, ma ieri ne ho avuto la conferma. Non vedo il mio futuro in America. Anche se il presidente eletto resterà in carica solo per quattro anni, e anche se magicamente le regole anti-transgender non saranno attuate, la gente che ha votato per lui non andrà da nessuna parte a breve».
Le preoccupazioni dei cittadini statunitensi in seguito all’elezione di Trump
Attraverso questa dichiarazione, Vivian non ha fatto altro che rendersi portavoce di una serie di preoccupazioni che affliggono una buona fetta della popolazione americana, accentuatesi inseguito alla presa di potere di Trump. Preoccupazioni relative al rispetto dei diritti e delle libertà che riguardano le minoranze (e non solo) presenti sul suolo americano.
Il presidente neoeletto non ha mai fatto mistero delle sue ideologie riguardanti la comunità LGBTQ+, gli immigrati, le donne dichiarando di voler attuare leggi anti-trans e provvedere alla deportazione degli immigrati. È da tali ideologie che questi strati della popolazione sono spinti a chiedersi se sia ancora sicuro vivere negli Stati Uniti. Come scritto da Vivian, anche se la presidenza di Trump durerà solo quattro anni, coloro che hanno votato per lui e che, dunque, condividono i suoi ideali razzisti, omofobi e misogini, non spariranno dal paese.
Chi è Vivian Jenna Wilson: il rapporto con il padre
Vivian Jenna Wilson è la prima figlia di Elon Musk, frutto del suo primo matrimonio. La ragazza ha affrontato una cura ormonale ed un percorso di transizione in seguito al quale ha definitivamente chiuso i rapporti col padre. Infatti, nel momento in cui ha chiesto la rettifica delle sue generalità ha anche richiesto di prendere il cognome della madre per non dover essere nemmeno minimamente associata al suo padre biologico.
Dal canto suo, il miliardario non ha mai accettato la condizione della figlia rendendola anche vittima di episodi transfobici e violenza psicologica. Musk ha, infatti, dichiarato di aver perso suo figlio: “Xavier è morto ucciso dal virus woke“, riferendosi a Vivian ancora con il suo nome al maschile. Inoltre, Musk afferma di essere stato “costretto con l’inganno a firmare il trattamento ormonale” per sua figlia. Come è possibile notare, le convinzioni del magnate e del neopresidente coincidono, purtroppo, in maniera molto pericolosa su tematiche estremamente delicate. Convinzioni alle quali Vivian si oppone da sempre, pubblicamente, non nascondendo il disprezzo nei confronti del padre con il quale non ha più contatti dal 2022.
Le ripercussioni sociali delle elezioni statunitensi
Come detto in precedenza, la Wilson non è l’unica a sentirsi in pericolo negli Stati Uniti con l’arrivo del tycoon alla presidenza. I cittadini si affrettano a cercare modi per lasciare il Paese e soprattutto un luogo più ospitale che possa garantire loro il rispetto dei propri diritti e delle proprie libertà. Aumentano, dunque, le ricerche su Google su come trasferirsi in Paesi quali il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Si prospettano anni duri, quelli del secondo mandato Trump non solo per gli americani, ma per l’intero ordine mondiale, a partire dal fatto che la sua elezione si è dimostrata un preoccupante affronto alla democrazia.