I bambini di Gaza non sono più bambini. Sono esseri umani privati della loro infanzia e catapultati in un mondo di violenza e crudeltà che è fuori dalla loro comprensione. Imprigionati in un luogo che offre solo bombe, morti e malattie, i bambini di Gaza vivono l’Inferno sulla Terra. E anche l’Unicef non può far altro che confermare: dati alla mano non esiste posto peggiore per essere un bambino nel mondo.
I (non) bambini di Gaza
L’Unicef conferma quello che purtroppo si sa ormai da tempo: la Striscia di Gaza è il posto più pericoloso per essere un bambino. In un luogo dove zone sicure non esistono, i rifugi non sono efficaci contro i bombardamenti e gli ospedali non esistono più, i bambini possono ancora essere considerati tali?
Sì, se considerati in base a parametri come l’età e le dimensioni, di bambini a Gaza ne esistono ancora, ma di bambini hanno solo l’aspetto. Devastati dalla guerra, dalla fame, dalle malattie e da tutti gli altri innumerevoli disagi che affrontano ogni giorno della loro vita nella Striscia, i bambini di Gaza hanno perso l’innocenza, la spensieratezza e tutto ciò che rende un bambino tale. La maggior parte di loro ha perso delle persone care, genitori, fratelli, sorelle, è stato ferito, ha visto la sua casa essere spazzata via; eppure sono sopravvissuti. Almeno per ora.
Dove possono andare però questi bambini e quello che rimane delle loro famiglie, per stare al sicuro? La risposta è terribile: da nessuna parte. Nei giorni scorsi l’ospedale di Khan Yunis, uno dei più grandi ad essere ancora in funzione, è stato bombardato due volte, rendendo alcune parti della struttura ancor meno sicure. Le zone sicure non hanno sufficiente risorse mediche (ma nemmeno di cibo e acqua) e sono comunque prese di mira dai militari, rendendole zone sicure solo sulla carta. Di fatto non c’è nessun posto nella Striscia di Gaza che possa essere considerato sicuro, o dove almeno si possa vivere meno precariamente.
Cosa si rischia nella Striscia?
Oltre al pericolo proveniente dagli attacchi militari israeliani e dalle condizioni precarie delle strutture, il pericolo maggiore per i bambini di Gaza sono le malattie. Le scarse condizioni igieniche dovute alla devastazione non fanno altro che alimentare il rischio di epidemie tra la popolazione della Striscia, e ovviamente a rischio ci sono gli individui più giovani e i più anziani.
Si stima che a Gaza sia presente circa un bagno ogni 700 individui, ma non tutte le famiglie sono state trasferite in zone che dispongono di servizi igienici, di conseguenza spesso ci si deve adattare a soluzioni alternative, come secchi, latrine, o si devono espletare i propri bisogni a cielo aperto. Di conseguenza è molto facile che malattie e infezioni si diffondano, martoriando ulteriormente la popolazione. Alcune stime riportano di circa 100.000 casi di diarrea tra i bambini di Gaza e oltre 150.000 malattie respiratorie acute, ma probabilmente le persone colpite sono molte di più.
Se non si riescono a fornire medicinali e servizi igienici, figurarsi cibo e acqua. Gli aiuti umanitari non sempre riescono ad arrivare, e anche quando succede non sono certo sufficienti: di conseguenza la malnutrizione è una delle piaghe che si sta diffondendo sempre più velocemente nella Striscia. I bambini di Gaza sovente non mangiano o mangiano pericolosamente poco, senza contare i più vulnerabili: più di 130.000 bambini tra 0 e 23 mesi non viene allattata e non ricevono i nutrienti necessari per quell’età. Ne consegue che anche la mortalità infantile stia crescendo rapidamente.
Se già in passato la situazione in cui versavano le famiglie della Striscia di Gaza era problematica, ora sta diventando sempre più disperata; per ogni giorno in cui la guerra imperversa migliaia di uomini, donne, bambini perdono la vita o la vedono irrimediabilmente compromessa. Non solo Israele continua ad attaccare la Striscia senza rispettare completamente i corridoi umanitari, ma sta anche tentando (più o meno di nascosto) una pulizia etnica dei palestinesi. Se la comunità internazionale continuerà a ignorare le sistematiche violazione dei diritti umani commesse nel conflitto, molto presto i bambini di Gaza potrebbero cessare di esistere.