Incredibile ma vero, la seconda donna più longeva al mondo è italiana. Questo è l’aggiornamento riportato da Gerontology, sito specializzato nel riconoscimento delle persone più anziane del pianeta. Il suo nome è Giuseppina Projetto-Frau e nonostante le origini sarde (è nata a La Maddalena da genitori siciliani), da anni risiede a Montelupo Fiorentino (Firenze).
Vicedecana dell’umanità, oltre che Decana d’Italia e d’Europa
Soprannominata simpaticamente nonna Pina, con i suoi 115 anni e 328 giorni, è passata dal 3° al 2° posto tra le persone viventi più longeve del mondo. Questo avanzamento è stato favorito dalla scomparsa della giapponese Nabi Tajima, che deteneva il record di decana dell’umanità con 117 anni e 260 giorni.
Un traguardo di grande importanza per il comune di Montelupo
Pochi mesi fa il sindaco del piccolo paese del fiorentino Paolo Masetti, aveva reso omaggio alla donna più longeva dell’intero paese e per celebrare il nuovo record ha postato una loro foto su Facebook con il seguente commento: “Ti abbraccio forte nonna Pina a nome di tutta Montelupo”.
Altri esempi di assoluta longevità
Italia e Giappone dominano in questa straordinaria graduatoria, infatti la più longeva in assoluto attualmente è la nipponica Chiyo Miyako (116 anni e 356 giorni), mentre al 4° posto tra le persone più “datate” c’è un’altra connazionale, ovvero Maria-Giuseppa Robucci-Nargiso, 115 anni e 34 giorni e residente nel comune di Apricena (provincia di Foggia), in Puglia.
Uno dei motivi della lunga vita nel Bel Paese e nel Sol Levante
L’alimentazione è sicuramente il principale fattore di longevità. La nostra dieta mediterranea e i cibi che caratterizzano la cucina giapponese, sono infatti ideali per chi vuole conservare la propria salute a lungo. L’alto contenuto di cereali e fibre aiutano l’organismo e favoriscono il buon funzionamento del cuore, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari .
Dunque nonostante la distanza Italia e Giappone hanno molte più cose in comune di quel che si pensa, a partire dalle “nonnine” longeve.
Antonio Pilato