Arriva notizia dalla Brown University (Providence, Rhode Island) di una ricerca pubblicata su JAMA dermatology che proverebbe un collegamento tra maggior apporto di vitamina A e diminuito rischio di contrarre il carcinoma a cellule squamose, il secondo tipo di cancro della pelle più comune dopo il carcinoma basocellulare.
Il fatto che la vitamina A svolga un ruolo nella salute della pelle era ben conosciuto, infatti è essenziale per la crescita sana e la maturazione delle cellule della pelle, ma gli studi precedenti al presente volti a rispondere al quesito la vitamina A protegge dal cancro alla pelle? avevano dato risultati contrastanti, non del tutto certi e risolutivi della questione.
Eunyoung Cho, assistente professore di dermatologia ed epidemiologia alla Brown e primo autore dello studio ha affermato che lo studio del suo team non fa che aggiungere una ragione alle tante per cui una dieta sana dovrebbe includere tanta frutta e verdura, un buon apporto di vitamina A in aggiunta all’uso di protezioni solari e alla riduzione dell’esposizione al sole può essere un modo per cercare di prevenire un cancro molto difficile da prevenire.
La ricerca si è basata sull’analisi dei dati provenienti da due grandi studi osservazionali, il primo il Nurses’ Health Study seguì 121.700 donne dal 1984 al 2012, il secondo l’ Health Professionals Follow-Up Study seguì 51.529 uomini dal 1986 al 2012. I ricercatori hanno preso in considerazione tutti i partecipanti dalla pelle chiara (a maggior rischio di sviluppare cancro della pelle). portando quindi il totale a circa 123.000, tutte queste persone non avevano avuto cancro prima dell’inizio dello studio, nei circa 26 anni di periodo di osservazione si sono verificati 3.978 casi di carcinoma a cellule squamose. Ai partecipanti sono state fatte domande per aggiustare lo studio rispetto ad altri fattori dirimenti, ad esempio se avessero avuto severe scottature solari (ma non è stato chiesto quanto tempo trascorressero all’esterno nelle ore centrali della giornata, che rappresenta un fattore di rischio anche in mancanza di serie scottature), altri fattori tenuti in conto sono stati il colore dei capelli e storia familiare di cancro della pelle.
Infine selezionati i soggetti e fatti tutti gli aggiustamenti sono stati divisi in cinque gruppi in base all’apporto di vitamina A (dalla dieta dichiarata e da eventuali assunzioni di integratori) e il risultato è stato che quelli nel gruppo a più alto apporto giornaliero di vitamina A avevano un rischio del 17% più basso di contrarre il carcinoma a cellule squamose rispetto a quelli del gruppo più basso.
Occorre chiarire alcune cose: non stiamo parlando di dosi altissime, quelli del gruppo più alto consumavano quanto apportato da due grosse carote al giorno o una patata dolce.
Inoltre grosse quantità di vitamina A da fonte animale o da integratori possono essere tossiche per il fegato, mentre è stato notato che anche il consumo di sostanze molto simili alla vitamina A protegge dal cancro alla pelle, ad esempio il licopene contenuto in abbondanza in pomodori e cocomeri svolge la stessa funzione protettiva della vitamina A.
Roberto Todini