Natale non è Natale senza i classici di questo magico periodo. Guardare film come “Una poltrona per due” e “Mamma ho perso l’aereo” è un rituale irrinunciabile. Esattamente 70 anni fa, il 20 dicembre 1946, debuttava “La vita è meravigliosa” di Frank Capra.
Il titolo originale è “It’s a Wonderful Life”, ed è tratto da “The Greatest Gift” di Philip Van Doren Stern. È una moderna favola di Natale, incentrata sulla solidarietà e sul valore di ciascuno di noi. Inizialmente, i diritti appartenevano alla RKO.
In seguito furono trasferiti alla Liberty Films, casa di produzione fondata da Frank Capra. Quest’ultimo diede al film il suo tocco speciale, inserendo tra l’altro un personaggio che ricordava Ebenezer Scrooge.
Tra gli interpreti principali figurano James Stewart, Lionel Barrymore e Donna Reed, stelle di quegli anni. Stewart interpretava George Bailey, un giovane uomo onesto, che si dedica costantemente al prossimo. Egli gestisce insieme a suo zio Billy la piccola cooperativa di famiglia. Nel giorno della vigilia di Natale, a causa di una distrazione dello zio, i soldi destinati a salvare l’azienda cadono nelle mani sbagliate. Per essere più precisi, in quelle di Henry Potter, il ricco tiranno della città. Per questo personaggio, come già detto, Frank Capra si ispirò a Scrooge.
In preda alla disperazione, George decide di farla finita. Dopo aver sfogato la sua frustrazione contro la famiglia, è in procinto di buttarsi in un fiume. Viene fermato da Clarence, un angelo particolare: non ha le ali. Per guadagnarsele, deve compiere una buona azione. L’angelo cerca di aiutare George, in preda allo sconforto. Lo trasporta in una realtà alternativa, una realtà in cui George non esiste. Il giovane scopre come sarebbe stata la vita dei suoi cari se lui non fosse mai esistito. Lo zio Billy sarebbe stato rinchiuso in un istituto psichiatrico, mentre la moglie di George non si sarebbe mai sposata. Come loro, molti altri abitanti della città in cui vive il giovane avrebbero condotto un’esistenza triste in una città in balia di Potter.
Dopo questo incredibile viaggio, George ha cambiato il suo modo di vedere le cose. Egli capisce di non essere inutile. Comprendendo finalmente il suo valore, corre a casa per abbracciare la sua famiglia. Qui scopre anche la grande solidarietà dei suoi amici e concittadini, e riesce ad escogitare uno stratagemma per evitare il fallimento dell’azienda. Questa grande pellicola natalizia di Frank Capra ci insegna, anche a distanza di 70 anni che la vita è veramente meravigliosa, anche quando sembra che vada tutto male.
Veronica Suaria