Virus Zika: cocktail di pesticidi ferma il contagio ma mette paura

Venerdì scorso il CDC ha comunicato che nel quartiere di Wynwood a Miami (uno dei primi posti negli USA in cui si è registrata una trasmissione locale del virus) la diffusione del virus Zika si sarebbe arrestata e ne attribuisce con ogni probabilità il merito alle irrorazioni fatte prima col famoso insetticida Naled e poi con un prodotto che attacca le larve delle zanzare (“con ogni probabilità” perché contestualmente nella zona erano in atto anche altri interventi).

Naled
Fonte: www.anajalsa.com.mx

Il virus Zika
L’epidemia di Zika che sta infuriando in Sud America ed è stata dichiarata emergenza internazionale dall’OMS ha fatto molto parlare di se anche in relazione alle preoccupazioni espresse dagli atleti prima delle Olimpiadi di  Rio.
Il virus Zika è un virus a RNA della famiglia Flaviviridae trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto da Aedes aegypti. Anche se la trasmissione del virus è possibile per via emoderivati e per via sessuale il principale mezzo di propagazione rimangono le punture di insetti. La malattia ha un decorso piuttosto mite febbre lieve, eruzione cutanea, congiuntivite e cefalea. Tutto cambia però in caso di gravidanza, per i feti in fase di sviluppo i danni che possono derivare dal contagio della gestante sono devastanti, gravissimi casi di microcefalia, tanto che l’OMS ha consigliato aborti terapeutici alle donne infettate.
Il cocktail che ferma la diffusione del virus Zika
Il Naled (nome chimico 1,2-Dibromo-2,2-dichloroethyl dimethyl phosphate)  è un insetticida neurotossico, interviene sulla colinesterasi così come fanno alcuni dei gas nervini più potenti, il CDC nell’opuscolo in PDF presente sul suo sito vorrebbe rassicurare sulla sicurezza di queste irrorazioni, ma certo che dire che il Naled viene usato da tantissimi anni non garantisce sia sicuro (e tra l’altro l’UE l’ha vietato da una decina di anni), dire che i terreni certificati per l’organico non perdono la certificazione ma i raccolti irrorati sì non rassicura troppo, dire che non danneggia gli uomini e gli animali SE ci si attiene alle quantità indicate nemmeno, dire che non inquina i cosi d’acqua SE le irrorazioni vengono fatte correttamente non tranquillizza.
Inoltre c’è il problema api per il quale si è rivelato devastante tanto che nell’opuscolo si raccomanda di fare le irrorazioni nelle ore del giorno in cui sono meno attive.  Per carità nessuno qua è integralista, chiunque abbia una cultura scientifica di base sa che tutto è chimica e che le sostanze che si trovano in natura non sono di principio diverse da quelle create nei laboratori e che il concetto che una cosa può essere dannosa in una determinata concentrazione e innocua a una più bassa è elementare, però non si può non notare la difformità tra il tono minimizzatore usato dal CDC nello scarno opuscolo e quello ben più severo sui rischi per chi lavora a contatto col Naled utilizzato dallo stesso CDC.
Agli esperti e ai politici ed amministratori locali la valutazione se l’emergenza Zika sia tanto grave da utilizzare questo metodo di controllo. Se fossi un americano mi preoccuperebbe se non altro che il CDC nell’opuscolo dice che le irrorazioni possono essere fatte localmente (leggi: dalle amministrazioni locali) ma loro sono sempre pronti a fornire consulenza ed assistenza, spererei di potermi fidare della competenza e del buonsenso (a farsi aiutare se sanno che non hanno la competenza) delle amministrazioni locali, perché se le irrorazioni sono fatte male allora l’estrema pericolosità del Naled non è nemmeno in discussione.

Roberto Todini

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