Al TG2 Virginia Raffaele si racconta prima dello show: “Non mi sento mai sola, sono sempre affollata dai miei personaggi.”
Una frase che descrive benissimo la sua prima serata da protagonista. Quattro puntate con spunti circensi, perché lì affondano le radici della comica e attrice: una bisnonna trapezista e uno zio clown di nome Fagiolino.
Facciamo che io ero, frase che i bambini ripetono prima di iniziare un gioco, prima di iniziare a ridere e divertirsi, è il titolo di questo nuovo programma. Lo spirito di Virginia è proprio quello di una bimba capace di intrattenere prima di tutto se stessa e poi il pubblico. Fabio De Luigi, vestito da domatore, è un abile compagno.
Per una volta, finalmente, la quota è azzurra e non rosa. Il talento in fondo non ha genere… è stato distribuito nelle giuste misure ma non sempre viene mostrato nel giusto ordine.
Il primo ospite della serata è Francesco Gabbani, reduce dall’esperienza dell’Eurovision Song Contenst. Virginia si trasforma in Fiorella Mannoia e bacchetta il cantautore toscano, ovviamente a suon di battute.
Poi arriva Roberto Bolle: le si affianca in un ballo famosissimo, quello di Dirty Dancing. Lei sembra più vera della Baby del celebre film, in una scena di danza che rese immortale Patrick Swayze. Gli occhi della comica brillano come se la finzione – nella finzione – fosse vera. Lei è ciò che recita, è oltre la rappresentazione, è pura e vera commedia.
https://www.youtube.com/watch?v=OG7ZaTDh9ig
La mano, anzi la voce, passa a Malika con “La donna cannone”
Il tema è sempre quello bizzarro e fuori dalle righe del circo. C’è ovviamente il tempo per un duetto e un confronto tra due donne che hanno condiviso, nel 2009, il palco di Sanremo.
Donatella – Virginia – Versace, vestita di bianco e oro, legge battute divertenti e accoglie Gabriel Garko. Lo show prosegue, sotto svariate maschere dalle tante espressioni, ma la mattatrice è sempre lei. Bellissimo il messaggio contro l’omofobia, in ricordo della giornata appena passata.
Questa era la prima di quattro puntate. Poca pubblicità e tante risate. Lo share? Vedremo se sarà all’altezza di una comica nazionalpopolare. Il tutto è stato confezionato pensando alla personalità camaleontica della protagonista, un’artista che merita tanto. A volte però i contenuti vengono stritolati da addobbi che andrebbero bene per un regalo di Natale e lo schermo non sempre rende giustizia a personaggi tanto dotati. Donatella direbbe: “Un abito bellissimo e griffato ma non abbastanza ben cucito sulla pelle di una vera e autentica Top Model.”
Luca Foglia Leveque