Una giovane di 25 anni è stata stuprata da tre ragazzi, uno dei quali conosciuto in discoteca. Dopo la violenza, l’abbandono in strada.
A pochi giorni di distanza dal caso della dottoressa aggredita da un ragazzo di 26 anni è ancora Catania a essere al centro della cronaca per quanto riguarda la violenza sulle donne.
A Misterbianco, piccolo paese del catanese, infatti, è stata violentata una giovane donna, per ore, da tre ragazzi italiani di 23, 34 e 36 anni.
La vicenda ha avuto inizio la notte di sabato quando la ragazza si è recata in discoteca in compagnia, secondo la prima ricostruzione, di un amico conosciuto su facebook.
Nel corso della serata però la ragazza ha fatto la conoscenza di un altro ragazzo che, dopo aver trascorso la serata con lei, si è offerto di accompagnarla a casa.
Arrivati all’auto, al ragazzo si sono aggiunti due suoi amici.
L’auto con i quattro a bordo non si è diretta però verso casa della ragazza ma si è fermata in una zona poco frequentata. Qui, i tre ragazzi, hanno abusato per ore a turno e ripetutamente della ragazza.
Dopo la violenza, la ragazza è stata abbandonata sul ciglio della strada dove, alle 5 della domenica mattina è stata trovata da un passante che l’ha soccorsa e accompagnata alla più vicina caserma.
I tre sono stati stati bloccati dalle forze dell’ordine e in data odierna la procura chiederà la convalida del provvedimento a loro carico.
Questo è solo uno dei tanti casi che ci siamo trovati a dover raccontare negli ultimi mesi. E’ sicuro che ora qualcuno lascerà il suo commento “sociale” inutile del tipo “Non si accettano passaggi dagli sconosciuti“.
Il vero problema è solo uno, è intollerabile che una ragazza debba sempre sentirsi in costante situazione di pericolo e non potersi muovere liberamente.
Forse sarebbe il caso di provare a intervenire e fermare questa onda di violenza che sta diventando sempre più alta e minacciosa. Sarebbe il caso di un intervento politico congiunto e non interessarsi solo quando fa comodo alla campagna elettorale.
Tutto questo però sono giorni che ce lo diciamo e ancora nulla è stato fatto. Sperando sempre sia l’ultimo caso di tale violenza in cui ci imbattiamo.
Christian Gusmeroli