Circa trentacinquemila vincitori di concorso attendono assunzione presso la Pubblica Amministrazione. Se il governo non interverrà a loro favore, circa ventimila di loro scadranno tra febbraio e maggio 2024, causando così, un grave spreco di risorse. Mario De Masi, il presidente del Cifa, minaccia proteste nel caso in cui gli emendamenti parlamentari non vengano accolti
Concorsi Unici
Un gran numero di vincitori di concorso attendono assunzione, dopo dieci anni di blocco e, a seguito del COVID-19, nella Pubblica Amministrazione. Si riaprono, quindi, le speranze per un posto di lavoro presso la PA. I trentacinquemila soggetti, in realtà più che essere vincitori, sono idonei, in quanto il loro punteggio nelle graduatorie non risulta essere così alto da poter garantire un’assegnazione immediata dei posti, prevista dai quattro concorsi unici banditi tra il 2021 e il 2022.
I concorsi unici sono riconosciuti per la loro caratteristica fondamentale di essere banditi per avere un numero elevato di candidati, e quindi di selezionare individui anche oltre quello che è realmente necessario. Garantiscono, così, l’assorbimento graduale di coloro che avevano superato le prove con almeno un punteggio sufficiente.
L’ultimo scorrimento è avvenuto meno di un mese fa, il quale ha permesso di assumere circa 5.253 assistenti amministrativi. Qualche giorno fa, i rappresentanti dei sindacati di settore Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, e una delegazione di parlamentari del Pd, si sono recati a Montecitorio, nella Camera dei deputati, e hanno affrontato il grave problema che ruota attorno alla Pubblica Amministrazione. Hanno cercato di dimostrare come la proroga delle graduatorie in scadenza e lo scorrimento di tutti gli idonei possa essere di grande aiuto di fronte alla carenza di personale che, purtroppo, è presente.
A tal proposito si sono espressi il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, che ha annunciato che per quest’anno e l’anno prossimo, sono in programma oltre 340 mila assunzioni, e il deputato del Pd Andrea Casu, che tende a sottolineare che c’è posto per assumere tutte quelle trentacinquemila persone che sono in attesa di un’assunzione:
“i numeri ci dicono che non solo c’è posto per tutti gli idonei, ma che serviranno anche molti concorsi per arrivare a quei numeri: scorrimento delle graduatorie e nuovi bandi non sono in competizione: servono entrambi”
I vincitori di concorso attendono assunzioni, le parole di Mario De Masi
Il Presidente del Cifa ( Comitato Idonei Funzionari Amministrativi) Mario de Masi, ha sottolineato il problema delle assunzioni e ha sollecitato la proroga ed esaurimento della graduatoria del concorso unico per i funzionari amministrativi:
“i concorsi unici sono stati banditi a seguito dello sblocco del turnover per rafforzare la Pa e garantire ricambio generazionale. Le graduatorie sono state volute proprio per avere risorse qualificate da assumere immediatamente senza perdere tempo e senza impegnare altre risorse. Gli idonei non sono numeri, sono persone competenti, che sono pronte a lavorare”.
Inoltre ha fatto presente il rischio di una possibile protesta nel caso in cui gli emendamenti parlamentari non venissero accolti. Ad assicurare che vengano presentati tutti gli emendamenti per accelerare lo scorrimento delle graduatorie, sono le forze parlamentari, i quali si apprestano ad attuare tutti i provvedimenti utili. Ma, nel caso in cui non venga fatto, De Masi ha affermato:
“Se non verranno accolti, i primi a scadere saremo, a febbraio, noi funzionari amministrativi, quasi 15 mila idonei”.
A concludere il discorso è Casu che, sottolineando lo spreco che questa situazione sta rappresentando, soprattutto in un momento in cui i concorsi, fanno fatica a stare al passo con i pensionamenti, ha detto:
“Noi chiediamo l’assunzione immediata, ma se non fosse possibile, si proroghino almeno le graduatorie in scadenza, per permettere così l’assorbimento di tutti gli idonei”.
Seguiremo la vicenda e vedremo, nei prossimi giorni la piega che prenderà questa situazione, sperando, che non sia l’ennesimo fallimento e che tutte le persone che hanno posto fiducia nelle assunzioni nella Pa, possano non perderla.
Ambra Vanella