Realizzata nel Ventennio, la scritta DUX di Villa Santa Maria è stata resa di nuovo visibile. Il deputato pd D’Alessandro chiede al ministro Salvini che sia subito rimossa e punta il dito contro il Comune: “Un marchio infame vicino al Sacrario della Brigata Maiella.
E’ stata proposta un‘interrogazione urgente da parte del deputato abruzzese del Pd Camillo d’Alessandro affinché si rimuova la scritta DUX a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti. L’interrogazione è stata indirizzata in particolare al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, affinché intervenga in merito.
“Salvini intervenga per rimuovere uno dei simboli fascisti, inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un Paese democratico che non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico, né meritano di essere rievocati, da giustificare la scelta dell’amministrazione comunale di Villa Santa Maria”.
Dito puntato contro il sindaco
La sigla inneggiante a Benito Mussolini e al fascismo è tornata all’improvviso. Il tempo e la natura l’avevano consegnata all’oblio, coprendola e rendendola praticamente invisibile. All’improvviso, invece, da qualche giorno la scritta gode dell’inquietante splendore di un tempo, dominando la parete rocciosa che si affaccia su Villa Santa Maria. Molti gli interrogativi emersi sull’autore del restauro e tanti anche i commenti sdegnati degli abitanti, che presto si sono diffusi in tutta la nazione. La risposta però è arrivata a breve: il deputato D’Alessandro ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco di centrodestra Pino Finamore.
“È incredibile quello che è successo, con la scusa di creare percorsi “educativi e formativi”, l’amministrazione ha riesumato una vecchia scritta inneggiante al duce fascista. E così oggi è nuovamente leggibile quel vergognoso “Dux” che giustamente il tempo aveva cancellato”.
Il deputato ha poi spiegato come il fascismo in questa nostra Italia che si affaccia sul 2020 non sia un’opinione, ma un reato. Ad aggravare l’episodio, poi, anche la vicinanza di Villa Santa Maria alla vallata del Sangro e al sacrario della Brigata Maiella. Fu proprio questo il punto di partenza per la liberazione dell’Abruzzo e del Paese, giungendo poi fino a Bologna.
Come la scritta è stata riportata in auge
Il deputato abruzzese sostiene che l’amministrazione comunale di Villa Santa Maria, con una convenzione sottoscritta, abbia affidato ad una società sportiva la realizzazione di percorsi di scalata sulla roccia. La stessa convenzione parlerebbe dei progetti di sviluppo di pratica sportiva ad alto valore educativo e formativo. Secondo D’Alessandro, invece, l’intento occulto dell’amministrazione era quello di far tornare alla luce quella scritta “Dux”. A chi difende l’operato dell’amministrazione parlando di obiettivi di tutela storica e simili, D’Alessandro ha risposto che un Paese democratico non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico, né meritano alcun tipo di rievocazione.
Elisa Ghidini