Lo studio sulla correlazione tra videogiochi e attenzione visiva è stato pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience.
Gioco virtuale e abilità reali
E’ facile capire il legame tra videogiochi e attenzione visiva, ma fino a oggi non era stata ancora studiata da vicino. I giochi d’azione strategica in tempo reale come World of Warcraft, League of Legends o Age of Empires necessitano di impegno e attenzione. Pianificazione strategica, attenzione selettiva, abilità sensomotoria e gioco di squadra richiedono un uso costante del cervello. Gli scienziati hanno già dimostrato che giocare in questo modo può migliorare lo sviluppo cognitivo, la memoria e la coordinazione mano-occhio. La capacità di distinguere tra informazioni rilevanti o non rilevanti in un rapido flusso di stimoli visivi, o attenzione visiva selettiva temporale, si aggiunge alla lista grazie allo studio dell’Università cinese di scienza e tecnologia elettronica.
Stimoli in competizione
I ricercatori parlano di “attentional blink”, cioè il fenomeno per cui non riusciamo a incamerare uno stimolo visivo se risulta così veloce da sovrapporsi a quello precedente. Il nostro cervello “salta” gli stimoli visivi troppo vicini nel tempo a quelli appena processati. In un tipico test dell’attentional blink i partecipanti vedono una rapida serie di lettere e numeri (a intervalli di cento millisecondi) e devono premere un tasto quando vedono una delle due lettere assegnate precedentemente. Normalmente, chi partecipa salta il secondo stimolo se questo compare tra i duecento e i cinquecento millisecondi dopo il primo. Gli elettroencefalogrammi suggeriscono sia dovuto alla competizione tra le risorse cognitive: se il cervello è impegnato a processare lo stimolo A e a sviluppare una risposta adeguata B viene ignorato.
Maestri e principianti
Il team di ricerca guidato da Diankun Gong ha selezionato trentotto volontari, tutti studenti, maschi e giovani. Metà erano veterani del gioco strategico League of Legends, appartenenti al 7% dei giocatori migliori in classifica. L’altra metà consisteva di principianti, con meno di sei mesi d’esperienza di gioco. Il gruppo è stato sottoposto a due ore di test dell’attentional blink. Il team ha utilizzato degli elettrodi per misurare il potenziale evento-correlato. Si tratta di piccoli potenziali elettrici che si individuano dopo ogni stimolo registrato che rappresentano l’attività neuronale nel consolidare la memoria. I ricercatori si sono focalizzati sulla fase “P3b”, ovvero un picco d’attività tra i 200 e i 500 millisecondi dopo lo stimolo. Questa fase riflette al meglio la performance durante il test e più tardi avviene più è probabile che uno stimolo venga saltato.
L’esperienza conta
La correlazione tra videogiochi e attenzione visiva è quindi fondata. Weiyi Ma, coautore dello studio, afferma che “i giocatori esperti di League of Legends superano di gran lunga i risultati dei principianti. Gli esperti erano meno soggetti all’effetto blink, individuavano i bersagli con maggior precisione assegnando maggiori risorse cognitive a ogni bersaglio, come mostrato dalla loro P3b incrementata.” A detta dell’autore Tiejun Liu “I nostri risultati suggeriscono che l’esperienza a lungo termine di giochi strategici in tempo reale come League of Legends porta miglioramenti nell’attenzione visiva selettiva temporale: gli esperti sono diventati più capaci nel distribuire le limitate risorse cognitive tra successivi bersagli visivi. Ne concludiamo che giochi come questo possono diventare un potentissimo strumento per l’allenamento cognitivo”.
Daniele Tolu