Un team di scienziati italiani e australiani hanno pubblicato uno studio che mostra il miglioramento delle capacità di lettura in bambini affetti da dislessia attraverso l’uso di videogiochi.
Cosa è la dislessia?
La dislessia è un disturbo del neurosviluppo che compromette le capacità di lettura di un bambino, nonostante un quoziente intellettivo nella media e una normale istruzione. Sebbene sia influenzata dalle regole della lingua e della scrittura, si presenta in sistemi ortografici diversi. Il prof. Facoetti, uno degli autori dello studio, ricorda che l’incidenza della dislessia è del 5% per i bambini di lingua italiana e del 15% per i bambini di lingua inglese. Le cause non sono state ancora pienamente comprese. Le cause più comunemente accettate riguardano deficit uditivo-fonologici e di attenzione visiva. Infatti, prima che possa avvenire la conversione grafema-fonema (cioè la “traduzione” di una lettera/insieme di lettere in un suono), le lettere devono essere selezionate in maniera precisa tra quelle presenti in una parola, così da ricavarne le informazioni necessarie a combinarle con le informazioni uditive disponibili.
Diversi tipi di videogiochi
Dunque, si è cercato di lavorare sul potenziamento dell’attenzione. Per far ciò si è deciso di ricorrere ai videogame. Tuttavia, considerata la vasta eterogeneità dei generi di videogame, si è scelto di utilizzare uno specifico genere di videogame che prende il nome di Action Video Games (AVG) – videogiochi d’azione. Si distinguono da tutti gli altri (Non Action Video Games; NAVG), in quanto caratterizzati, per esempio, da un’elevata velocità (in termini di eventi e oggetti in movimento) e imprevedibilità (temporale e spaziale). Sono stati scelti gli AVG perché studi precedenti mostrano che possono portare a un miglioramento non solo dell’attenzione, ma anche delle capacità di lettura!
Lo scopo della ricerca
Infatti, che i videogiochi potessero essere utili nel trattamento della dislessia non è un’idea nuovissima. Gli stessi autori avevano già pubblicato nel 2013 un’altra ricerca che indagava proprio questa tipologia di trattamento. In quell’occasione, il protocollo fu testato su bambini di lingua italiana. I risultati ottenuti mostrarono non solo un aumento della velocità di lettura, ma senza che questa velocità ne compromettesse l’accuratezza. Tuttavia l’italiano è una lingua in cui c’è una corrispondenza quasi totale tra grafema e fonema. E l’inglese? Nella lingua di sua maestà, le lettere sono pronunciate differentemente in base alle altre lettere che le precedono/seguono.
Il trattamento
Per verificare le proprie ipotesi, anche in questo caso, i bambini sono stati sottoposti a un programma specifico. Il protocollo prevedeva che i bambini giocassero su Nintendo Wii a Rayman Raving Rabbids, videogioco della Ubisoft. I bambini giocavano a una distanza di 150 cm da uno schermo di 23 pollici, per 9 sessioni di 80 minuti al giorno nell’arco di due settimane. I risultati, ancora una volta, hanno confermato la bontà di questo programma, che ha portato al miglioramento delle capacità di lettura dei bambini madrelingua inglese senza che l’accuratezza venisse compromessa. Non solo: come già successo in altri casi, a beneficiare del trattamento sono state anche l’attenzione visuo-spaziale e la capacità di passare dall’attenzione visiva a quella uditiva (processi coinvolti nella capacità di lettura).
La rivalsa dei videogame
Sui videogiochi si è detto di tutto. Su di loro sono state riversate le più disparate colpe: dal fatto che i giovani non cerchino lavoro, al fatto che faccia aumentare l’aggressività. Come tutte le cose, in realtà, un eccesso può certamente essere deleterio. Nessuno nega la dipendenza da videogame, per esempio, ma demonizzarli totalmente sembra quanto meno eccessivo. Questa ricerca, come già altre, contribuisce invece a smantellare l’idea che i videogame siano qualcosa di assolutamente negativo. Si riconosce il potenziale terapeutico di questa tecnologia. In realtà i videogame hanno tante qualità, e c’è chi pensa che possano essere addirittura considerate delle forme d’arte, in alcuni casi. Che sia il caso di acquistare una Xbox One X?
Davide Camarda