La vespa velutina, o calabrone asiatico, è una specie invasiva che sta danneggiando i nostri ecosistemi. A causa della globalizzazione e degli scambi internazionali è arrivata in Europa, e i danni causati da questo insetto toccano tutti, produttori e consumatori.
La pericolosità di questa vicenda è anche dovuta al fatto che la vespa velutina costruisce i propri nidi spesso in vicinanza di aree urbane o dentro edifici ad uso umano, come serre, capanni o terrazze. Le aree colpite sono state disseminate con trappole per vespe e in ogni zona è attivo un sistema di avviso e invio di speciali squadre di bonifica per distruggere i nidi.
L’unica arma in nostro possesso per fermare questo fenomeno è sicuramente imparare prima di tutto a riconoscerlo, ma anche collaborare facendo circolare la notizia e prevenire la sua espansione. Nell’articolo è possibile trovare tutte le informazioni utili a prendere consapevolezza per limitare e magari estinguere il problema.
Vespa velutina: da dove arriva?
Originaria dell’Asia sud-orientale, tra Cina Meridionale, India, Indocina e Indonesia, è comparsa in Europa nel 2004. La prima segnalazione della presenza della vespa velutina in Europa è avvenuta in Francia nei dintorni di Bordeaux. Probabilmente l’introduzione avvenne a causa di una singola regina fecondata trasportata con un carico navale dalle province cinesi di Zhejiang o Jiangsu.
Si è diffusa in pochi anni quasi in tutta la Francia, colonizzando anche Belgio, Spagna, Portogallo e Germania, dimostrando la sua capacità di fare ingenti danni. Dal 2012 è entrata anche in Italia, passando dalla Liguria attraverso il confine francese.
La vespa velutina si è diffusa sempre più velocemente, l’area occupata dalla specie in Liguria era di circa 205 km2 nel 2013, è aumentata a 346 km2 nel 2014 e ha raggiunto i 930 km2 nel 2015. Recenti notizie hanno invece annunciato la presenza dell’insetto alle porte della Toscana.
Come è fatta
La vespa velutina è molto simile al nostro calabrone (Vespa crabro), ma di dimensioni inferiori. È possibile distinguere la vespa velutina dal calabrone europeo per le seguenti caratteristiche:
- Disegni addominali diversi
- Colorazione differente dei tarsi
- Colorazione differente del capo
La specie asiatica (a sinistra) si distingue da esso per essere più scura, per avere una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino di vespa. Le estremità delle zampe sono colorate di giallo, quelle del calabrone europeo rossastre.
Come individuarla: il nido
I nidi si notano principalmente in primavera: sono i primi nidi formati dalle regine e contengono pochi individui.
La forma dei nidi di velutina è sferica, con un foro verso il basso. Solitamente sono ben visibili poiché situati su soffitti o terrazze, appesi ad un’estremità che li sostiene.
La loro sistemazione è provvisoria, spesso si spostano dopo poco tempo per essere rifondati in luoghi più sicuri per le vespe (nidi secondari).
Danni
Dall’analisi delle ricerche condotte finora in Europa è stato possibile valutare gli impatti negativi che la specie può creare; questi possono essere:
- Economici: danni alle produzioni agricole, costi di rimozione;
- Ecologici: impatto sulla biodiversità e sull’attività di impollinazione degli insetti;
- Sulla salute pubblica: potenziale pericolo per i cittadini.
La vespa velutina è una seria minaccia per la biodiversità. Può distruggere la metà degli alveari e un grande numero di impollinatori. Va ghiotta di api ed è un abilissimo predatore, cattura le sue prede davanti agli alveari e le uccide per nutrire le sue larve. A differenza dell’ape asiatica (Apis cerana), avvezza agli attacchi della vespa velutina, la nostra ape (Apis mellifera ligustica) non riesce a difendersi adeguatamente come con le vespe europee.
Quando la vespa tiene sotto assedio l’alveare, le api non possono uscire a raccogliere cibo e la colonia si indebolisce pericolosamente. In Francia sono state segnalate perdite degli alveari che arrivano fino al 50%.
Inoltre, l’ape è il principale insetto impollinatore. Grazie al lavoro di impollinazione delle api, almeno 130mila specie di piante si riproducono ogni anno, pertanto è importante preservarle.
Danni non indifferenti sono quelli arrecati all’agricoltura, poichè agli esemplari adulti di velutina piacciono molto i frutti maturi e ne fanno razzia.
Questo esemplare di vespa è anche piuttosto aggressivo nei confronti dell’uomo, come il nostro calabrone. La vespa velutina diventa particolarmente violenta in prossimità del suo nido e le sue punture possono provocare il ricovero in ospedale per avvelenamento.
Cosa possiamo fare
Ecco cosa fare quando si identifica un calabrone asiatico o un suo nido:
- Avvertire: “Esistono numerose associazioni ed enti di riferimento in tutte le regioni che quotidianamente si adoperano per combattere la vespa velutina, ed è possibile reperire molte informazioni e contatti su diversi siti online. È fondamentale segnalare la presenza dell’insetto al sito Stop Velutina. È importante anche tenersi aggiornati e guardare le segnalazioni degli altri sul sito del progetto Life, che si occupa di monitorare e mappare la presenza dell’insetto”.
- Rimuovere i nidi individuati: “Bisogna provvedere immediatamente all’eliminazione dei nidi, altrimenti da una singola colonia potrebbero nascerne altre 30-40 nel giro di un anno. Non è possibile rimuoverli da soli, meglio affidarsi ai professionisti! Un gruppo di esperti è sempre disponibile per rimuovere immediatamente i nidi e fare dei trattamenti specifici affinché le vespe non si ripresentino”.
- Posizionare delle trappole anti vespa: “Chiunque abbia un giardino, può adoperarsi attivamente costruendo una semplice trappola per la vespa velutina con una bottiglia di plastica e della birra”.
In questa situazione d’allarme le due parole d’ordine sono: collaborazione e informazione. Solo insieme possiamo farcela.
Annalisa Ramos