I ministri degli esteri dei paesi membri dell’ASEAN si sono radunati a Vientiane, Laos, per affrontare concertatamente le questioni che minano la stabilità della regione sud-orientale del continente asiatico. Il vertice sarà atteso anche da Antony Blinken e dal suo omologo cinese Wang Yi, nonché dal ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, osservatori esterni portatori di interessi cruciali nell’area.
Il vertice dell’ASEAN a Vientiane
Mentre il tifone Gaemi imperversa sulle aree costiere della Cina sud-orientale dopo essersi lasciato alle spalle una scia di distruzione nelle Filippine e a Taiwan, sta avendo luogo a Vientiane, la capitale del Laos, un vertice dell’ASEAN finalizzato ad affrontare le questioni che maggiormente minano la sicurezza e la stabilità della regione.
I ministri degli esteri dei paesi membri di questa organizzazione di stati del sud-est asiatico si sono radunati nella giornata di giovedì 25 luglio per un incontro che avrà la durata di tre giorni e che prevede la partecipazione di rappresentanti delle più grandi potenze mondiali, ossia Stati Uniti, Cina e Russia, portatrici di interessi di importanza capitale nella regione.
Fondato in piena guerra fredda (nell’agosto del 1967) tramite la Dichiarazione di Bangkok, l’ASEAN (Association of South-East Asian Nations) costituisce un attore di considerevole rilevanza nel panorama geopolitico mondiale. Esso raduna infatti dieci nazioni, tra cui Indonesia, Filippine, Thailandia e Vietnam, in un’organizzazione politica oltre che economica che rappresenta oltre 650 milioni di persone.
Come ribadito dal ministro degli esteri del Laos, Saleumxay Kommasith, in occasione dell’apertura del vertice dell’ASEAN, questa organizzazione, sin dalla sua fondazione, è impegnata per garantire la pace e la stabilità della regione sud-orientale del continente asiatico, promuovendo un approccio concertato e diplomatico alla risoluzione di conflitti e divergenze.
I temi discussi al vertice dell’ASEAN
Come riporta The Associated Press, il principale motivo di instabilità in una regione altrimenti relativamente pacifica è la sanguinosa guerra civile che affligge il Myanmar da ormai oltre tre anni. Proprio per questa ragione, i ministri degli esteri riunitisi a Vientiane per il vertice dell’ASEAN mirano, tramite questo incontro diplomatico, a trovare una soluzione concertata e sostenibile per la crisi birmana.
L’ASEAN ha fino ad ora fallito nell’intento di arginare una situazione tragica come quella che si è dispiegata in Myanmar a seguito del colpo di stato promosso dalle forze armate birmane (Tatmadaw) che ha portato al potere una giunta militare. Dal febbraio del 2021, oltre 5.000 persone hanno perso la vita nei combattimenti e vi sono più di tre milioni di sfollati nel paese.
Il piano in cinque punti concordato a Giacarta nell’aprile del 2021 dall’ASEAN e dal generale birmano Min Aung Hlaing per ristabilire la pace nel paese è stato puntualmente disatteso dalla giunta militare birmana. Il piano prevedeva l’immediata sospensione delle violenze e la promozione da parte dell’ASEAN di aiuti umanitari e negoziati tra le parti in conflitto.
L’altra questione che verrà affrontata dai leader riunitisi a Vientiane in occasione del vertice dell’ASEAN è quella che riguarda le dispute che vedono numerosi stati del sud-est asiatico, tra cui Vietnam, Brunei, Filippine e Malesia, contrapporsi alla Cina per la giurisdizione sulle acque del Mar Cinese Meridionale. La Cina, nonostante una sentenza della Corte permanente di arbitrato che smentisce le sue pretese, sostiene di avere diritto alla sovranità su quasi l’interezza di questo mare.
Le rivendicazioni contrastanti hanno dato vita ad un’escalation delle ostilità specialmente tra Filippine e Cina, e si sono registrati negli ultimi mesi numerosi incidenti che hanno visto coinvolte le guardie costiere cinese e filippina, soprattutto nei pressi dell’arcipelago delle Isole Spratly, dove Manila dispone di una nave arenata appositamente dal 1999 per dare valore alle proprie pretese territoriali.
Come testimoniato dall’importanza datagli dal vertice dell’ASEAN, il conflitto in corso in Myanmar e le tensioni nel Mar Cinese Meridionale sono due tra le questioni che più di tutte inficiano la stabilità di una regione, quella del sud-est asiatico, che sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nello scontro per la supremazia mondiale tra Cina e Stati Uniti. Il dialogo costante tra le parti e la promozione della risoluzione pacifica dei conflitti sono cruciali per prevenire una disastrosa escalation delle tensioni.