Si torna a parlare di Emanuela Orlandi, la quindicenne residente in Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983. Il regista Roberto Faenza ha appena finito di girare il film “La verità sta in cielo”, che uscirà il 6 ottobre.
La pellicola sta già facendo parlare di sé, e si prevede una grande affluenza nei cinema italiani. Roberto Faenza, affermato regista di titoli come “Jona che visse nella balena”, “Sostiene Pereira” e “I giorni dell’abbandono”, è una garanzia. Al resto ci pensano la trama, il cast (Riccardo Scamarcio e Maya Sansa sono solo due nomi) e ovviamente la sceneggiatura, a cura dello stesso Faenza.
Il regista prende spunto dalla giornalista Raffaella Notariale, che nel 2008 fece riaprire il caso Orlandi, archiviato da anni. Ma “La verità sta in cielo” non racconta solo la storia di una ragazzina scomparsa. Racconta gli scandali del Vaticano, la criminalità nell’Italia degli anni Ottanta, la sete di potere che tende spesso e volentieri a danneggiare le persone semplici.
L’obiettivo di Faenza non è solo quello di ricostruire il caso. Egli vorrebbe suggerire nuove piste e nuovi indizi, in modo da (chissà) arrivare alla verità. Ed è proprio quest’ultima che cerchiamo da oltre trent’anni. Proprio quella verità tanto agognata dalla famiglia di Emanuela, in particolare dal fratello, che si batte da anni e anni per dare un po’ di giustizia a quella che rimarrà per sempre una ragazzina.
Scamarcio, attore rivalutato in anni più recenti, interpreta “Renatino” De Pedis, il boss della famigerata (l’accezione è ovviamente negativa) banda della Magliana. La Notariale è interpretata dall’attrice Valentina Lodovini, conosciuta grazie a film come “Benvenuti al Nord”. La Sansa ha il ruolo (fittizio) di una giornalista inglese inviata a Roma. Con presupposti del genere, il film promette molto bene. Staremo a vedere.
“Nel Paese delle menzogne, per arrivare alla verità bisogna incontrare molti bugiardi” (dal film “La verità sta in cielo” di Roberto Faenza).