A Ventotene si accolgono gli stranieri per ripopolare l’isola

Fonte: milavagando.it

Ventotene: d’estate meta preferita di numerosi turisti, d’inverno vede il numero ridursi drasticamente sino ad arrivare a 200 persone, per la maggior parte anziani visto che i bambini sono all’incirca una decina. E allora che fare? Il sindaco dell’isola pontina ha pronta la soluzione: infatti Gerardo Santomauro, ha fatto richiesta di poter accogliere i profughi e le rispettive famiglie così da aumentare il numero dei bambini e puntare su una politica di accoglienza e integrazione.




A spiegare i motivi alla base di questa scelta politica è stata la delegata del sindaco Santomauro, Maria Ausilia Mancini: “Vogliamo fare di Ventotene “l’isola della pace”. Bisogna ridare vita a questa isola e se non tornano gli abitanti che nel tempo hanno deciso di andarsene, ben vengano gli stranieri. Ora la proposta sarà valutata dal Consiglio comunale”.

Il primo cittadino ha chiesto al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli , di garantire l’istruzione sull’isola fino ai 14 anni così da poter accogliere nuclei familiari di migranti con bambini e orfani, sia italiani che stranieri: “Possiamo mettere loro a disposizione la casa-alloggio per anziani, trasformandola in una casa famiglia”.

Fonte: ilMessaggero.it

La Giunta di Ventotene, di fatto, ha deciso di rispondere positivamente all’appello lanciato da Emma Bonino per aderire alla maratona “Ero straniero“, la legge di iniziativa popolare con cui si intende superare la Bossi-Fini e proporre una soluzione alternativa al fenomeno dell’immigrazione.

Alla campagna culturale, ideata dall’ex ministro degli Esteri, hanno risposto positivamente più di duemila Comuni, tra cui Riace e S.Alessio in Aspromonte.

La legge è stata accolta in maniera favorevole da numerosi primi cittadini, come spiega la stessa dalla Bonino: “E’ ormai chiaro a chiunque come l’immigrazione sia stata erroneamente considerata troppo a lungo un problema emergenziale anziché strutturale. Quest’estate, mentre i media si affannavano a raccontare le paure vecchie e nuove, moltissimi sindaci si sono resi disponibili a collaborare, spiegando di aver bisogno di gente che pulisca le poche spiagge libere rimaste o che si occupi dei servizi”.

Capalbio con il suo divieto all’accoglienza di migranti e Ventotene con la richiesta di ospitare le famiglie dei profughi, fanno emergere il quadro veritiero di un’Italia divisa a metà tra chi propende per l’accoglienza e chi non vuole vedere più profughi nelle proprie città.

Dorotea Di Grazia

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