Vent’anni senza Lady Diana. Ma il suo mito è ancora vivo

Per le ragazze di tutto il mondo la sua era una vera e propria favola. Ma il lieto fine in questo caso non c’è stato. Lady Diana Spencer ci lasciava vent’anni fa, vittima di un tragico incidente stradale. Era il 31 agosto 1997, una notte di fine estate e, chiunque abbia avuto all’epoca un’età più o meno adulta, ricorderà dov’era e cosa stava facendo quando abbiamo appreso la notizia. Perché quel giorno è entrato nella storia, esattamente come successe con l’attentato alle Torri gemelle di New York nel 2001.

Una favola, la sua, invidiata da tanti ma che in qualche modo si era capito non sarebbe stata destinata al lieto fine. Prima il matrimonio con il Principe Carlo finito in frantumi, lo scandalo del divorzio e infine il terribile schianto nel tunnel di Pont de l’Alma di Parigi, all’ombra della Tour Eiffel. Insieme a lei, il nuovo compagno, Dodi Al Fayed, miliardario arabo, di religione musulmana, con il quale stava iniziando una nuova vita, lontana dagli scandali di Buckingham Palace.

Anche se la polizia inglese e francese hanno archiviato il caso definendolo un “tragico incidente“, la morte di Lady D resta per molti un mistero. Uno dei più convinti sostenitori del fatto che si trattasse di complotto, è il magnate egiziano Mohamed Al Fayed, padre di Dodi. Ma non è il solo a sostenere la teoria di un complotto organizzato ad hoc dai servizi segreti britannici per togliere di mezzo la principessa Diana, ormai scomoda.




Le immagini del funerale di Lady D

Ma se era scomoda per alcuni, tra cui la Regina Elisabetta, per tanti era la “principessa del popolo“, adorata da tutti per il suo stile, la sua eleganza, le sue opere unanitarie e soprattutto per quello sguardo triste che aveva conquistato tutti. In pochissimi anni è diventata una delle figure più carismatiche e amate del secolo scorso, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta. Madre esemplare per i suoi figli William e Harry, ma anche una donna instancabile sul fronte benefico, viene ricordata per il suo grande impegno contro le mine antiuomo. Ha compiuto numerosi viaggi visitando i malati di tutto il mondo e sostenendo a gran voce una campagna per le persone affette da Aids e Hiv.

Non c’è da meravigliarsi, dunque, se il pubblico la amasse e la sostenesse nei momenti difficili della sua vita, come appunto la fine del suo matrimonio con Carlo. Tutti sapevano che la causa della rottura era l’ex fiamma di Carlo, Camilla Parker-Bowles, con la quale tornò ad avere una relazione dopo alcuni anni di matrimonio. “Eravamo in tre in questo matrimonio, era un po’ troppo affollato” dichiarò Diana qualche anno più tardi in un’intervista alla Bbc che fece scandalo. Del resto Carlo aveva scelto Diana perché rispecchiava in toto il prototipo di donna che sarebbe diventata la futura Regina d’Inghilterra, ovvero era un’aristocratica, era giovane e bella e soprattutto era vergine. Ma non era mai stato innamorato di lei.

Le loro nozze da favola incollarono allo schermo quasi un miliardo di spettatori in tutto il mondo, restando uno degli eventi mediatici più seguiti nella storia. Non a caso fu definito il matrimonio del secolo, con oltre 3500 invitati, tra cui sovrani, capi di stato e di tutta la società internazionale. E poi lei, bellissima, con un abito fiabesco a rappresentare i sogni di milioni di ragazze in tutto il mondo.

Una nuova vita da favola, lontana dalla cattiveria e dagli intrighi di Buckingham Palace Diana se la stava costruendo. Ma la favola si interruppe nuovamente, questa volta per sempre, quella notte del 31 agosto a Parigi, dove, inseguita da una folla di paparazzi, l’auto della principessa si schiantò contro un pilastro di cemento armato. Aveva solo 36 anni. Il suo corpo fu estratto vivo, ma Diana morì poco dopo in ospedale. E mentre la sua breve e intensa vita finiva, iniziava al tempo stesso il suo mito, ancora oggi vivissimo dentro ognuno di noi.

Gianni Chiarappa

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