Il regime di Maduro tenta di silenziare definitivamente l’opposizione e il Venezuela revoca Guaidò per reati fiscali. Di Maio prende posizione.
Il governo venezuelano di Nicolas Maduro dichiara ineleggibile a ogni carica pubblica, per quindici anni, il presidente del Parlamento Juan Guaidò, leader dell’opposizione al regime. Il Venezuela revoca Guaidò accusandolo di presunti reati fiscali, secondo il “controllore generale” del Paese – equivalente alla Corte dei Conti italiana -, Guaidò non è in regola con la dichiarazione dei beni e non può giustificare i suoi viaggi all’estero. Tra le reazioni dei leader politici esteri, arriva anche quella di Luigi Di Maio, che richiede subito le elezioni in Venezuela.
Cosa significa l’interdizione di Juan Guaidò
L’interdizione espone Guaidò al rischio di essere arrestato nel caso in cui si pronunci pubblicamente sulla politica del Paese, intervenga in Parlamento o a un semplice comizio. In realtà l’accusa non ha valore legale, è stata formulata senza un processo e senza aver dato la possibilità a Guaidò di difendersi. Inoltre non è stato un organismo penale a riunirsi, l’assemblea che ha revocato Gauidò risponde, infatti, a Maduro: il regime scrive da solo le sue leggi. In passato Maduro ha usato la stessa tattica repressiva con Henrique Capriles, candidato presidente sconfitto nel 2013, il quale scelse di ritirarsi dalla vita politica ma Guaidò sembra non avere intenzione di abbandonare la sua attività di contrasto al regime.
Il parlamento Ue si schiera con Guaidò
Intanto Michele Bachelet, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha già presentato una relazione di denuncia che riporta gli eventi di violenza e tortura e gli arresti illeciti usati dal governo di Maduro come repressione degli oppositori. Il Parlamento europeo ha riconosciuto Juan Guaidò come presidente legittimo ad interim del Venezuela, invitando tutti gli Stati membri ad aderire. Da parte sua, il vicepresidente Luigi Di Maio ha dichiarato che l’Italia non riconosce Nicolas Maduro e che il Venezuela deve tornare a votare per scegliere legittimamente il proprio Governo.