Due persone sono morte ieri negli scontri avvenuti tra militari e i ribelli che hanno innescato una rivolta contro il governo del Presidente Maduro a Valencia, Stato di Carabobo, Venezuela. Una delle vittime sarebbe un membro dell’opposizione.
Diosdado Cabello, numero due del chavismo e l’uomo più potente del paese sul fronte militare ha subito bollato i ribelli come “terroristi” e ha comunicato l’arresto di altri 7 militari.
La base militare di Forte Paramacay è stata presa d’assalto all’alba da un gruppo di venti ribelli in tenuta militare. A capo della cosiddetta “operazione David Carabobo” il capitano Juan Caguaripano che ha annunciato:
Ci dichiariamo in legittima ribellione, uniti più che mai al coraggioso popolo del Venezuela, per disconoscere la tirannia assassina di Nicolas Maduro. Questo non è un colpo di stato. È una azione civica e militare per ripristinare l’ordine costituzionale.
Il capitano Juan Caguaripano non è nuovo ad atti di ribellione. Secondo i media locali, sarebbe ricercato dal 2014 per aver appoggiato un gruppo schierato contro il chavismo durante le violente proteste anti-governative in cui morirono almeno 40 persone. Caguaripano fu ritenuto legato al movimento “La Salida“, capeggiato dai leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, Antonio Ledezma e Maria Corina Machado (i primi due già agli arresti domiciliari).
Un tribunale di Caracas emise un mandato d’arresto nei confronti di Caguaripano e contro altri 30 militari, accusati di aver pianificato un golpe militare per destituire Maduro. Sino a oggi l’ex militare era stato latitante. Secondo la procura venezuelana, Caguaripano obbediva agli ordini del capitano in pensione della Guardia nazionale Juan Carlos Nieto Quintero, già arrestato. In un video girato durante la clandestinità, invitava i militari a “riflettere” e agire per “salvare in tempo” il Paese.
Poche ore dopo è stato ucciso dalla polizia, durante una manifestazione nella stessa Valencia, Ramon Rivas, un dirigente di 51 anni del partito “Avanzada Progresista“.
In un lungo intervento il presidente Maduro ha commentato:
Una settimana fa abbiamo vinto con i voti, oggi è stato necessario vincere il terrorismo con le pallottole.
Lo stesso presidente ha poi precisato che un gruppo di ribelli è riuscito a scappare e domandandosi “chi paga la fattura di questo attacco, di questo atto di disperazione“, ha poi indicato “Miami e la Colombia“.
Intanto l’Assemblea costituente ha sospeso la sessione prevista per oggi in cui si sarebbe discusso sulla creazione della cosiddetta Commissione della verità, incaricata di risalire alle responsabilità delle recenti proteste antigovernative.
Davide Cocconi