La Regione Veneto si distingue per un’iniziativa di grande impatto sociale: dal prossimo febbraio, le vittime di violenza di genere non dovranno più pagare i ticket sanitari per le cure legate agli abusi subiti. La decisione di rendere i ticket sanitari gratuiti è nata dall’impegno della giunta Zaia e della rete regionale veneta di supporto: ciò rappresenta un passo significativo nel sostegno alle persone colpite da traumi, offrendo un aiuto concreto e promuovendo la consapevolezza collettiva sul tema della violenza di genere.
Veneto, ticket sanitari gratuiti contro la violenza di genere: una misura concreta per sostenere chi ha subìto abusi
Dal 1° febbraio 2025, le vittime di violenza di genere residenti in Veneto non dovranno più pagare il ticket per le prestazioni mediche correlate agli abusi subiti. La decisione di sostenere le vittime di violenza di genere riconoscendo i ticket sanitari gratuiti è stata approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, rappresenta un passo significativo nella tutela dei diritti umani e nel sostegno alle persone colpite da questi traumi.
Un percorso terapeutico completo e gratuito
Dal Pronto Soccorso alla riabilitazione
Il provvedimento garantisce l’esenzione dal pagamento del ticket per tutte le visite specialistiche, gli esami diagnostici e le cure psicologiche necessarie nel periodo post-dimissione dal Pronto Soccorso. Dopo l’introduzione del “codice rosa”, che offre un accesso prioritario e riservato alle vittime nei reparti d’emergenza, questa nuova misura rafforza l’impegno del sistema sanitario regionale.
Il codice di esenzione, denominato “VG1”, sarà valido per un anno e potrà essere rinnovato su indicazione degli specialisti.
L’assessora Lanzarin, soddisfatta di questo gigante passo in avanti, ha espresso tutta la sua contentezza nella dimostrazione, da parte della Regione, di avere cura nei confronti delle persone ferite, sia da cause psicologiche che fisiche. “È un modo per dimostrare la vicinanza delle istituzioni e creare fiducia in chi ha vissuto esperienze traumatiche.”
Dati preoccupanti e finanziamenti regionali
Una rete di aiuto che non si ferma
Nel 2024, i 26 centri antiviolenza e le 31 case rifugio della rete regionale hanno accolto 3.400 donne vittime di abusi, molte delle quali con figli minori al seguito. Per sostenere l’iniziativa dei ticket sanitari gratuiti, la Regione Veneto ha stanziato 600mila euro per il triennio 2025-2027, distribuendoli tra le nove Usl locali. Questo impegno economico si affianca ai finanziamenti statali e regionali destinati al contrasto della violenza di genere, per un totale di quasi 5,5 milioni di euro.
Un problema sociale e culturale
L’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione
L’obiettivo dichiarato dalla giunta regionale non si limita a curare le conseguenze della violenza, ma mira anche a prevenirla. “Riconoscere la violenza per trovare soluzioni che anticipino la necessità di cure mediche sarà l’obiettivo da raggiungere” ha aggiunto Lanzarin nel suo intervento. La collaborazione tra istituzioni, enti locali e operatori del settore sarà fondamentale per creare una rete di sostegno efficace.
Parallelamente, è indispensabile un impegno culturale per sensibilizzare la società sull’importanza del rispetto reciproco e della parità di genere. La violenza non è solo una questione sanitaria, ma una violazione profonda della dignità e dei diritti delle persone.
Un esempio di civiltà da seguire
Dal Veneto un modello per l’Italia
Questa misura si inserisce in un contesto più ampio di iniziative a livello nazionale. Il Veneto segue le orme del Piemonte, che aveva introdotto l’esenzione nel 2016, e della Provincia autonoma di Bolzano, che ha adottato una politica simile nel 2023. L’auspicio è che altre regioni italiane seguano questo esempio, contribuendo a costruire un sistema sanitario e sociale più inclusivo e attento alle esigenze delle vittime di violenza.
Rendere i ticket sanitari gratuiti è sicuramente un’azione che rappresenta un segnale concreto di attenzione verso chi ha subìto traumi profondi. È un passo importante per garantire non solo cure adeguate, ma anche il sostegno e la dignità che ogni persona merita.