Velo o non velo? Oltre gli stereotipi e l’orientalismo
Il velo islamico è una questione molto dibattuta. Ci sono molti punti di vista sul suo significato e il modo in cui dovrebbe essere interpretato. Alcuni sostengono che è un simbolo di oppressione e sottomissione delle donne nella società islamica, mentre altri affermano che è una forma di rispetto e dignità da attribuire alla donna.
Queste differenze sono dovute all’uso della religione, come instrumentum regni, da parte di regimi autoritari, che appoggiandosi alle leggi musulmane (shari’a) impongono una visione rigorosa e repressiva; differenziando profondamente la percezione del velo. In effetti, in molti stati musulmani, le donne sono costrette per legge a rispettare i canoni di abbigliamento religiosi e a vivere in gran parte segregate dalla società perché soggette a delle restrizioni.
Invece, in alcuni contesti, le donne che indossano il velo sono spesso viste come un simbolo di purezza e modestia. Il Corano non afferma esplicitamente che le donne debbano indossare il velo, ma afferma che uomini e donne dovrebbero vestirsi con modestia (Surah 24:30-31). In alcune culture, indossare il velo viene anche visto come un segno di riconoscimento della propria fede e della propria devozione all’Islam, specialmente in quei casi dove la confessione musulmana è minoritaria.
Uno sguardo attento alla nostra società sembra indicare una situazione estremamente fragile e di cronica incomprensione
In Occidente, il velo è associato ad una forma di oppressione delle donne, mentre in Oriente è spesso visto come un simbolo di rispetto e dignità. In realtà, il suo significato, anche nell’Islam, è molto soggettivo e può cambiare a seconda della persona e del contesto; esso si accompagna a stereotipi orientalisti di varia natura, bisogna quindi evitare di giudicare frettolosamente chi lo indossa.
L’uso del velo è spesso strumentalizzato, viene ingiustamente legato dai media ad eventi che sconvolgono alcuni paesi musulmani. Molte sono le dimostrazioni in cui, per protesta, le donne lo tolgono o, al contrario, combattono per indossarlo liberamente. Questi gesti vanno intesi verso una ricerca della libertà e non per mancanza di rispetto verso le tradizioni religiose dell’Islam. Nella storia esistono diversi casi in cui indossare o meno il velo, in tutte le sue forme, è diventato un tema politicizzato nel dibattito pubblico. La Turchia nei primi anni del XX secolo e l’Iran dei nostri giorni sono l’esempio perfetto. Anche in alcuni contesti laici occidentali, la questione ha incitato a forme di discriminazione. È famoso il caso francese sulla completa squalifica dei simboli religiosi, nei luoghi pubblici e per chi riveste ruoli pubblici. I casi di migrazione e terrorismo hanno inevitabilmente aumentato fenomeni di xenofobia.
In realtà, è un simbolo molto complesso che può avere diversi significati a seconda del contesto umano di cui fa parte. Nei contesti in cui si è liberi di esprimere la propria fede religiosa, o più in generale se stessi, il velo è spesso associato ad un’appartenenza confessionale. La pratica di coprirsi il capo, infatti, è diffusa in diverse culture religiose in tutto il mondo.