Vela di Calatrava: Roma suona la musica della Next Generation

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Quest’anno per Roma è tempo di elezioni. La città eterna ha molta voglia di rialzarsi e, con lei, la nuova generazione è pronta a prendere le redini. Si comincia all’alba, alla Vela di Calatrava, dove suona l’inno della rinascita.

La Vela di Calatrava è uno dei molti spazi dimenticati di Roma che i giovani vogliono vedere riutilizzato. Essa sarebbe dovuta diventare, secondo il progetto del 2005 di Santiago Calatrava, la Città dello Sport. Ma quella che troviamo nella periferia est di Roma, nel quartiere di Tor Vergata, è ormai un’idea abbandonata. Infatti, ad ora, la situazione è proprio quella che si vede nel video (in fondo, ndr), nonostante i lavori siano cominciati nel lontano 2007. Quindi, a ben 16 anni dall’origine, la Vela resta ferma, un po’ arrugginita, in quello che, romanticamente, vediamo come uno dei tanti luoghi del degrado di una città che negli anni è stata abbandonata a sé stessa.

È qui che risuonano gli strumenti della Beng! Band in un’iniziativa organizzata da 4Hopes4Rome e Scomodo e con la partecipazione di tante altre associazioni di giovani. Il loro gesto simbolico (ma non troppo) è molto vicino allo spirito che il piano per la Next Generation Eu suscita in ogni giovane italiano. Un ideale mosso dalla consapevolezza, giustamente sfrontata, che questa è la nostra prima, e forse unica, occasione perché il nostro Paese si rivolga a noi in prima persona.

Milioni per una scenografia che non si smonta

201 milioni di euro è la cifra spesa per la Vela e, da novembre 2020, è pronto un ulteriore stanziamento di 325 milioni. La somma servirà per risolvere un contenzioso tra la società costruttrice e l’Università di Tor Vergata e per trasferire i lavori a una società pubblica. “Soluzione”, questa, molto criticata a causa dell’evidente spreco di denaro pubblico. Comunque, nel caso si proseguisse, il trasferimento avverrà a fine marzo.

Eppure, in questi anni di solitudine, la Vela di Calatrava si è trasformata anche in un set cinematografico. La ricorderete in Suburra, in cui era il luogo d’incontro privilegiato dei protagonisti. Perfetta per personaggi che girano nell’ombra e che devono vedersi di nascosto. La contro-trama di Roma. Lì, sul collo del mondo, dentro quel colosso in cui si può vivere e morire indisturbati.

Ma, in fondo, Edgar Allan Poe l’aveva detto:

Il posto migliore per nascondere qualcosa è in piena vista.

E così la vela bianca è diventata fumosa, ritirandosi nel paesaggio cosmopolita.

Ma i veri protagonisti di Roma, quelli della Next Generation, vogliono abbandonare il buio. I giovani vogliono vedere la loro città viva. Si desidera il riaccendersi del sogno del cambiamento per la capitale. E la vela è il sorgere di una nuova era, in cui si smetterà di celare il passato per rivelarlo.




Antonia Ferri

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