Giulia: vegana vittima di bullismo a soli 13 anni
Giulia ha 13 anni, vive ad Ancona insieme alla famiglia, anch’essa vegana, da due anni è soggetta a grandi discriminazioni con conseguenti atti di bullismo sia fisico che verbale. I compagni di scuola l’hanno completamente isolata a causa di una semplice scelta alimentare che dimostra grande consapevolezza e determinazione, oltre che un grande rispetto nei confronti di qualsiasi forma vivente. Nel 2018 sembra assolutamente medioevale pensare che cose di questo genere possano realmente avvenire. Dopo tutte le campagne e le lotte che in questi ultimi anni sono state effettuate per combattere ogni tipo di discriminazione, oltre che ogni genere di bullismo, ancora ricadiamo nello stesso errore, permettendo che tutti gli episodi verificatosi in passato, lasciandoci un senso di compassione, pena e tristezza per le vittime, si ripetano inesorabilmente. L’ultimo episodio riguarda una ragazzina vegana vittima di bullismo tra i banchi di scuola.
La vicenda nata durante una lezione di religione
Paradossalmente la discriminazione è iniziata durante una lezione di religione, durante la quale si stava affrontando l’argomento dei dieci comandamenti. Arrivati al quinto comandamento (non uccidere), fulminante la domanda di un compagno di classe di Giulia: “E’ considerata tale anche l’uccisione di animali?“. Il professore seccamente risponde con un “NO”. Ed è qui che arriva il momento di Giulia che interviene sostenendo il contrario, dovendo noi essere rispettosi di ogni forma di vita che Dio ha creato, spiegando così anche la ragione della sua scelta di vita. Il professore, infastidito, ha chiaramente affermato che i vegani sono squilibrati, in quanto rinunciare alla carne è togliere qualcosa di fondamentale per l’organismo, soprattutto in giovane età ed equivale ad aver vita breve. Il professore aveva già precedenti in discriminazioni forti e indignanti, essendosi già espresso negativamente nei confronti dell’omosessualità. Non dovremmo inoltre scordare che, essendo lui un professore di religione, dovrebbe insegnare ai suoi alunni il rispetto, l’accettazione, la non discriminazione e l’apertura alle idee altrui, senza nessun iniziale pregiudizio. Da quel fatidico giorno, la situazione per Giulia ha iniziato ad essere insostenibile, oltre ad essere isolata, ha iniziato a subire insulti verbali con annesse minacce di morte e violenze corporee da parte dei suoi compagni di classe. I provvedimenti presi dal preside e dagli insegnanti non sono stati altro che abbassamenti nei voti di condotta, compreso quello di Giulia, colpevole di “non essersi ben integrata“. Inutile dire che Giulia sta vivendo con grande malessere e ansietà il vicinissimo rientro fra i banchi di scuola, ma va avanti con la tenacia e la convinzione di essere nel giusto, affermando a piena voce: “Io non tornerò mai indietro”.
Il sostegno della comunità vegan per Giulia su Instagram
La comunità vegana con tutti i suoi sostenitori è estremamente attiva ad oggi. Questo perché si cerca di diffondere consapevolezze nuove e maggiore informazione in Italia, essendo il nostro uno dei pochissimi Paesi rimasti al mondo, a continuare ad essere retrogrado su questo fronte, permettendo che discriminazioni di questo tipo possano avvenire semplicemente per una scelta di vita che non disturba nessuno. Nel momento in cui lo scandalo di Giulia è stato diffuso tramite i giornali, la comunità in questione ha deciso di rivolgere un appello tramite Instagram, allo scopo di mostrare tutta la solidarietà possibile e il grande numero di persone che hanno consapevolmente preso questa strada da anni. La procedura è molto semplice: consiste nella pubblicazione di foto o video di famiglie vegane con hashtag #siamoveganicomegiulia, con un messaggio per Giulia o per i bulli annesso, in modo tale da creare un video che verrà mostrato a scuola, dimostrando come tutte le persone che hanno scelto questo stile di vita siano normali, in salute e non squilibrate.
Guermandi Rebecca