Il Vaticano apre alla possibilità di conservare le ceneri in luoghi cari ai parenti

conservare le ceneri in luoghi cari

Le ceneri di chi è stato cremato potevano conservarsi solo nei cimiteri o in luoghi indicati dalle autorità ecclesiali, ma il Vaticano apre alla possibilità di conservare le ceneri in luoghi cari ai parenti e agli affetti più stretti del defunto e anche in luoghi comuni. Decisione presa in seguito a due domande poste dal Cardinale Zuppi.

Le domande del Cardinale Zuppi

La decisione di aprire alla possibilità di conservare le ceneri in luoghi cari ai parenti, oltre che nei cimiteri o in luoghi indicati dalle autorità ecclesiali, viene in seguito all’analisi di due quesiti posti dal Cardinale Zuppi. Matteo Zuppi nella sua diocesi ha istituito una Commissione per dare una risposta cristiana alle varie problematiche per le sempre più crescenti richieste di cremare i defunti e disperdere le loro ceneri in natura.

Le domande che il Cardinale pone al Dicastero sono due, la prima:

Tenuto conto del divieto canonico di disperdere le ceneri di un defunto – analogamente a quanto accade negli ossari – è possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici?

La seconda:

Si può concedere ad una famiglia di conservare una parte delle ceneri di un familiare in un luogo significativo per la storia del defunto?

Lo scopo del Cardiale Zuppi nel sollecitare il Vaticano ad aprire alla possibilità di conservare le ceneri in luoghi cari è quello di non far prevalere i motivi economici, suggeriti dal minor costo della dispersione, e dare indicazione per la destinazione delle ceneri, una volta scaduti i termini per la loro conservazione.

Le due domande pongono, quindi, il quesito sulla possibilità di tenere i resti in luoghi comuni simili agli ossari e di conservarne una minima parte in un luogo significativo per il defunto.

La risposta del Vaticano sul conservare le ceneri in luoghi cari

Alle due domande del Cardinale Zappi, il Dicastero ha risposto con un testo a firma del cardinale prefetto Victor Fernandez, approvato dal Papa il 9 dicembre. Il testo del Vaticano risponde affermativamente ai quesiti aprendo alla conservazione delle ceneri in luoghi cari ai parenti e agli affetti.

In particolare, per quanto riguarda la domanda sulla possibilità dell’accumulo commisto delle ceneri, il Vaticano risponde che si potrà predisporre di un luogo sacro per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, cioè un cinerario comune dove le singole ceneri vengono riversate. Le ceneri di un defunto, quindi, potranno essere deposte in “un luogo sacro” anche comune, come accade per gli ossari. Il Vaticano però sottolinea come, in questo caso, sia di estrema importanza indicare per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale del defunto.

Il Dicastero per la Dottrina della Fede, nel documento, risponde affermativamente anche al secondo quesito, ovvero quello di poter conservare le ceneri in luoghi cari e significativi per la storia del defunto. Questa possibilità può avvenire posto che venga escluso ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista.

Il Vaticano sostiene la necessità di avere un atteggiamento di sacro rispetto e per questo, oltre alla conservazione nei luoghi sacri già predisposti, nel testo si legge:

L’autorità ecclesiastica, nel rispetto delle vigenti norme civili, può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto

Questa risposta è preceduta da una premessa da parte del Vaticano. Infatti, è possibile conservare le ceneri in luoghi cari e comuni perché “resusciteremo con la stessa identità corporea che è quella materiale, come ogni creatura su questa terra, anche se quella materia sarà trasfigurata, liberata dai limiti di questo mondo”.

Il Vaticano, quindi, ha aperto alla possibilità di conservare le ceneri in luoghi cari del defunto, e anche in luoghi comuni. Resta vietato, per la Chiesa, spargere le ceneri in natura.

Luisa Campazzo

Exit mobile version