La Federcalcio italiana è pronta a sperimentare l’utilizzo del ‘challenge’ , cioè la chiamata all’on field review della Var da parte della squadre. Ovviamente il tutto avverrà nei tempi e nei modi che stabilirà l’Ifab (International Football Association Board).
La Figc ha deciso di anticipare in via informale la Fifa, facendosi interprete delle numerose richieste pervenute dai club di serie A. Queste le parole della Federcalcio: “L’Italia è uno dei primi paesi al mondo che ha sperimentato la tecnologia in ambito calcistico. L’adozione del Var, da parte dell’Ifab, è stata preceduta da un periodo di prova off-line in serie A. L’esperimento ha generato risultati eccezionali e ha contribuito in maniera determinante all’implementazione del protocollo definitivo”.
Poi, il massimo organo calcistico italiano ha così proseguito: “Animata dallo stesso desiderio di innovazione e con lo stesso spirito dell’epoca, la Figc si è fatta portavoce delle richieste dei club di serie A, per sperimentare l’utilizzo del challenge”. Questa disponibilità arriva nella convinzione che continuando il percorso intrapreso con il Var, si possa arrivare a portare il calcio in una dimensione più vicini ai milioni di appassionati.
Var challenge, quali sono gli sport in cui si utilizza
Dunque, la FIGC ha aperto alla possibilità di introdurre anche nel calcio italiano il ‘VAR a chiamata’, sullo stile di quanto già accade da tempo in altri sport.
In particolare, questa tecnologia viene utilizzata nei seguenti sport: tennis, volley, karate e sport americani.
Vediamo in che modalità:
- Tennis: in questo caso la tecnologia viene chiamata ‘hawk eye’, che significa occhio di falco. Quest’ultima è adottata nei circuiti ATP e WTA dal 2006. In pratica, ogni tennista ha a disposizione tre chiamate per ogni set, per valutare se la palla è dentro o fuori. Poi, se colui che chiama la challenge ha ragione, non gli viene scalata dal conteggio totale, mentre, se ha torto, perde una chiamata.
- NBA: da quest’anno anche nella pallacanestro americana viene messo a disposizione il challenge per i coach. In particolare, questi ultimi hanno una sola chiamata per ogni partita, e starà a loro non sprecarla e utilizzarla nei momenti clou del match.
- Football americano: anche nella NFL, cioè nel football americano, esiste la Var Challenge. In questo caso i coach, che hanno a disposizione due chiamate a partita, lanciano un fazzoletto rosso in campo, per richiamare l’attenzione dell’arbitro.
- Pallavolo: anche nel volley ci sono due challenge a squadra per set. Come già visto nel tennis, anche in questo caso, il conto totale si abbassa solo nel caso di chiamata errata.
- Karate: nel karate, la challenge viene definita video-review. e si applica nei tradizionali combattimenti uno contro uno.
Mario Ruggiero