Nella mattinata di oggi, un grave episodio di vandalismo a Trento ha scosso la comunità LGBTQIA+ della città e della regione. Una bandiera arcobaleno, simbolo di inclusione e lotta per i diritti, è stata incendiata all’esterno del Bar Carasau in via Galilei, causando danni anche all’ombrellone su cui era appesa. Questo gesto, avvenuto in pieno giorno, è stato definito da Arcigay del Trentino un attacco all’uguaglianza e al rispetto, oltre che un segnale inquietante di un clima di odio in crescita.
Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino, ha sottolineato la gravità dell’atto, definendolo un attacco diretto a chi combatte per l’uguaglianza e i diritti delle persone lgbtq+ in un mondo fondato e formato in base all’eteronormatività. Proprio per questo, il sit-in successivamente organizzato e in programma per domani vuole riportare la riaffermazione dei diritti di ogni individuo, dell’autodeterminazione dei propri corpi, e della libertà di genere o dell’orientamento sessuale.
La reazione di Arcigay del Trentino
Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino, ha espresso in una nota tutta la preoccupazione e il rifiuto della comunità verso questo atto di odio, sottolineando anche che l’atto di vandalismo a Trento è un gesto che colpisce ogni persona che crede in una società giusta e democratica. Ha inoltre sottolineato come l’incidente rappresenti una minaccia non solo alla comunità LGBTQIA+, ma a tutti coloro che si battono contro l’intolleranza. Arcigay ha già annunciato una manifestazione per sabato 9 novembre alle ore 15:30, un sit-in di solidarietà accanto al bar colpito, per ribadire il diritto a una società libera e rispettosa delle differenze.
La denuncia di Gabriele Piazzoni all’atto vandalico
Anche il segretario generale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, è intervenuto sull’accaduto del vandalismo a Trento, esprimendo preoccupazione per l’aumento di episodi simili e denunciando l’indifferenza di alcune istituzioni. Piazzoni ha sollecitato la necessità di una risposta istituzionale chiara e politiche serie di prevenzione e contrasto alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere.
Ha invitato infatti a portare avanti campagne per la sensibilizzazione e all’educazione, con l’obiettivo di eliminare, dalla radice, l’intolleranza e l’omofobia. Ha riposto speranza poi in un’azione efficace contro il regime di odio sempre più crescente, sicuramente esasperato dalle politiche governative degli ultimi anni, sottolineando che un paese democratico non può permettere che gesti simili passino inosservati.
Il supporto delle istituzioni locali
A sostenere la causa anche i politici locali contro il vandalismo a Trento, come Paolo Zanella, consigliere del PD, e la parlamentare Sara Ferrari, che hanno espresso solidarietà alla comunità LGBTQIA+ e condannato duramente l’atto. Per entrambi, episodi del genere sono sintomo di un deterioramento dei valori democratici. Hanno inoltre evidenziato come il rifiuto della Provincia di Trento di reintegrarsi nella Rete Ready – rete contro le discriminazioni – e la mancanza di iniziative educative sul tema, abbiano indebolito l’impegno locale per i diritti civili e sociali.
Un appello alla solidarietà
Arcigay e altre associazioni invitano tutti i cittadini a ripartire dall’atto di vandalismo a Trento e unirsi alla manifestazione per mostrare sostegno alla comunità LGBTQIA+, oltre che alla proprietaria del Bar Carasau, che con coraggio ha creato un ambiente inclusivo e sicuro. Il sit-in sarà un momento di unione per affermare il diritto a una società rispettosa e libera dall’odio.