Valditara, Meloni e Salvini: femminicidi colpa dei migranti

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Il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha associato l’aumento di episodi di violenza sessuale alla crescita dell’immigrazione irregolare, una tesi che è stata prontamente sostenuta da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ma che i dati e le statistiche ufficiali smentiscono sonoramente. Solo strumentalizzazione politica?

Le dichiarazioni del ministro Valditara e il supporto di Meloni e Salvini

Le parole di Valditara sono state espresse in un contesto internazionale durante il G20 di Rio de Janeiro, dove il ministro ha dichiarato che “i dati significativi” associerebbero l’aumento delle violenze sessuali in Italia al fenomeno dell’immigrazione irregolare. Secondo Valditara, l’incremento degli episodi di violenza sessuale sarebbe in parte una conseguenza dell’arrivo in massa di migranti irregolari, un’argomentazione che è stata prontamente sposata dalla premier Meloni e dal vicepremier Salvini.

Giorgia Meloni, in particolare, ha ribadito il sostegno a Valditara, dichiarando che i dati confermerebbero la correlazione tra immigrazione irregolare e violenze sessuali. Dal canto suo, Matteo Salvini ha parlato di un legame tra l’aumento di questi crimini e il fenomeno migratorio, richiamando presunti dati forniti da Istat e altri ministeri, ma senza entrare nel dettaglio riguardo a quali siano tali fonti.

I dati che contraddicono la narrativa

Nonostante le affermazioni politiche di Meloni, Salvini e Valditara, i dati ufficiali relativi ai crimini sessuali in Italia sembrano non sostenere la tesi della correlazione tra immigrazione irregolare e aumento delle violenze. Secondo i dati dell’Istat e di altre fonti istituzionali, non esiste alcuna prova concreta di un incremento significativo degli episodi di violenza sessuale legato all’arrivo di migranti.

Nel dettaglio, il numero delle denunce per violenze sessuali in Italia è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Nel 2021 sono state registrate 5.274 denunce, mentre nel 2022 il numero è salito leggermente a 6.293. Nel 2023, tuttavia, il dato è sceso a 6.231, segnalando un calo rispetto all’anno precedente. Le cifre indicano una situazione stabile, senza un’impennata di casi che giustificherebbe una correlazione diretta con l’immigrazione irregolare, come sostenuto da Valditara e dai suoi sostenitori.



Inoltre, i dati relativi ai femminicidi – ovvero agli omicidi di donne da parte di partner o ex partner – sono in calo. Nel 2023 sono state registrate 108 vittime, mentre nel 2024 si è verificato un ulteriore abbassamento, con 98 casi denunciati. Anche in questo caso, non emerge alcun legame diretto con l’immigrazione irregolare.

Il contesto delle violenze di genere: un fenomeno radicato

I dati relativi alla violenza contro le donne, analizzati in modo più ampio, rivelano una realtà ben diversa rispetto a quella proposta da Valditara e sostenuta da Meloni e Salvini. Secondo il rapporto dell’associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), la maggior parte degli autori di violenza contro le donne è italiana. In particolare, il 74% degli aggressori è di nazionalità italiana, mentre solo il 26% è straniero. Questi numeri dimostrano che il fenomeno della violenza di genere è un problema strutturale e culturale radicato all’interno della società italiana, e non un fenomeno legato principalmente a presunti comportamenti di migranti irregolari.

Anche le violazioni sessuali denunciate seguono una tendenza simile. Nel 2022, il 57% degli autori di violenze sessuali denunciati o arrestati erano italiani, mentre il restante 43% era straniero. Tuttavia, è importante notare che non viene specificato se questi individui siano cittadini regolari o irregolari sul territorio italiano. In ogni caso, i numeri non sembrano confermare la tesi che l’immigrazione irregolare sia un fattore determinante nell’aumento dei crimini sessuali nel paese.

Il rischio di una strumentalizzazione politica

Alla luce di questi dati, è legittimo chiedersi se le dichiarazioni di Valditara e il sostegno ricevuto da Meloni e Salvini siano un tentativo di sfruttare il tema della sicurezza e dell’immigrazione per fini politici, piuttosto che un’approfondita analisi dei fenomeni sociologici alla base della violenza di genere. L’associazione tra immigrazione e crimine sessuale potrebbe infatti rivelarsi una strategia volta a ottenere consensi elettorali, soprattutto in un momento di crescente preoccupazione sociale rispetto alla gestione dei flussi migratori.

Tuttavia, la verità sembra essere diversa. La violenza di genere è un problema complesso e multifattoriale, che non può essere ridotto alla sola variabile dell’immigrazione. È un fenomeno che affonda le sue radici in questioni culturali, educative e sociali che riguardano tutta la società, e non può essere spiegato in modo univoco attraverso il prisma dell’immigrazione irregolare.

I dati ufficiali sembrano, dunque, confutare la tesi proposta dal ministro Valditara e sostenuta dalla leadership politica di Meloni e Salvini. Non esiste una correlazione diretta tra l’aumento delle violenze sessuali e l’immigrazione irregolare, e i numeri disponibili indicano piuttosto un fenomeno di violenza di genere radicato e complesso, che non può essere attribuito in modo esclusivo alla presenza di migranti. Le dichiarazioni politiche, quindi, potrebbero risultare strumentali, poiché non trovano un adeguato riscontro nei fatti e nelle statistiche ufficiali.

Vincenzo Ciervo

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