Michele Marsonet
Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Genova, docente di Filosofia della scienza e Metodologia delle scienze umane
Il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina è al centro di un crescente dibattito politico. Sebbene il presidente Joe Biden continui a sostenere l’Ucraina, ci sono sempre più dubbi che si stanno diffondendo in vasti settori dell’arena politica americana.
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky, che sarà in visita negli Stati Uniti la prossima settimana, questa volta troverà un’accoglienza diversa rispetto al passato. Mente Joe Biden mantiene il suo sostegno, in vasti settori del mondo politico Usa crescono i dubbi al riguardo.
Le perplessità vengono soprattutto dal campo repubblicano, ma le critiche alla politica di Biden stanno coinvolgendo sempre più anche i democratici.
I motivi vanno ricondotti alle astronomiche cifre che Washington ha speso (e sta ancora spendendo) per sostenere militarmente Kiev. In questo senso, non giovano certo i successi piuttosto modesti della controffensiva ucraina che, in teoria, si proponeva di liberare l’intero territorio dall’esercito di Putin.
L’entità della cifra spesa dagli americani varia a seconda delle fonti. Secondo il “Council on Foreign Relations” si tratterebbe di 75 miliardi di dollari, mentre il “Center for Strategic Studies” parla addirittura di 135 miliardi. Poco realistica appare invece la cifra di 43 miliardi indicata dalla Casa Bianca.
E’ comunque evidente che il supporto Usa è sotto tiro al Congresso per molti motivi. Secondo molti analisti gli ucraini, indipendentemente dall’entità degli aiuti, non hanno la forza di cacciare completamente i russi.
Vi sono poi altre accuse, formulate soprattutto dai repubblicani. Costoro affermano che Biden dovrebbe dirottare i soldi destinati all’Ucraina al fronte interno. Modernizzando, per esempio le infrastrutture che, spesso, in America sono obsolete.
Oppure aumentando gli stipendi dei lavoratori Usa, che molti considerano troppo bassi. Si pensi allo sciopero per l’aumento dei salari che ha coinvolto tutte le grandi aziende automobilistiche americane.
In ogni caso l’anziano presidente Usa, sulla cui ricandidatura pesano molti dubbi proprio a causa dell’età avanzata e dei guai giudiziari del figlio Hunter, deve fronteggiare una crescente opposizione, dal momento che buona parte dell’opinione pubblica è contraria al continuo invio di armi a Kiev. Si tratta, secondo molti, di un lusso che l’America non può permettersi.