Dopo diversi test sull’efficacia e sulla sicurezza, il vaccino virus Ebola è stato approvato dall’Oms. I test si sono svolti già da un anno nel Congo e sarà disponibile dalla metà del prossimo anno.
Un passo enorme nella lotta mondiale contro l’Ebola, che in molti speravano da tempo. È così che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il primo vaccino internazionale contro il virus dell’Ebola, una delle malattie più diffuse in Africa che ha causato nel corso degli anni diverse migliaia di morti. Il nome del farmaco è Ervebo ed è stato prodotto dalla casa farmaceutica Merck, azienda statunitense. Il vaccino è già stato testato sperimentalmente nella Repubblica Democratica del Congo nell’ultimo anno. Si pensi che il farmaco ha potuto contenere due enormi focolai nello stato africano negli ultimi mesi.
Dopo innumerevoli test molto severi sulla sicurezza ed efficacia del medicinale nel rispetto dei criteri della pre-qualificazione dell’Oms, il vaccino è ritenuto idoneo all’utilizzo convincendo anche i regolatori. Ad oggi l’Oms è in possesso di prove sufficienti che attestano come il vaccino funzioni. In conclusione: è disponibile il primo farmaco in assoluto per prevenire l’Ebola.
La storia dell’ebola
L’ebola risulta essere uno dei virus più preoccupanti dell’ultimo secolo. Riscontrata per la prima volta nel 1976 proprio nello Zaire (l’attuale Repubblica democratica del Congo), fa parte della famiglia dei filovirus. Il virus è chiamato come un fiume a nord del paese della regione dove venne scoperta.
Del virus ci sono diversi sottotipi distinti quali Zaire, Sudan, Bundibugyo che hanno caratterizzato le prime tre grandi epidemie dell’Africa. La peggiore epidemia di Ebola si è svolta attorno al 2013-2016. Il virus partì dalla Guinea del Sud (nel dicembre 2013) per arrivare al gennaio 2016 con circa 11.300 morti. Le vittime erano incentrate in Liberia, Sierra Leone e Guinea.
Il preoccupante sviluppo dell’Ebola
La diffusione del virus ha una forma molto articolata: circola tramite i pipistrelli, che mangiano frutti, ambiente naturale dove l’ebola si sviluppa naturalmente. Eppure tali mammiferi non sono portatori della malattia. Piuttosto il virus è trasmesso da scimmie, antilopi o istrici che a loro volta lo trasmettono all’essere umano. Una volta scatenata l’epidemia, però, il virus può passare da essere umano a essere umano, tramite il contatto diretto e stretto e attraverso contatti con i fluidi corporei di una persona malata (sangue, vomito, feci). L’incubazione avviene dai 2 ai 21 giorni.
Dopodiché l’ebola si manifesta con febbre improvvisa, debolezza, dolori, mal di testa ma anche emorragie. Problemi di vista, infiammazioni e problemi di udito completano i sintomi. Tuttavia, come già chiarito, il virus non può essere trasmesso per vie aree. Meno contagiosa ma non per questo meno pericolosa: uccide in media la metà delle persone che contagia (dati dell’Oms). Fortunatamente è una percentuale destinata a calare viste le recenti scoperte. Il vaccino sarà disponibile sul mercato a partire dalla metà del prossimo anno.
Anna Porcari